Qatar 2022, guida ai gironi del Mondiale: il Gruppo A

Qatar 2022 gironi

(Photo by JOHN THYS/AFP via Getty Images)

Qatar 2022 si avvicina a grandi passi, e le Nazionali stanno limando gli ultimi dettagli per presentarsi in pompa magna ai gironi della più prestigiosa delle manifestazione calcistica. Andiamo dunque ad analizzare, nei giorni antecedenti all’inizio, tutti i vari gironi della competizione, ponendo la lente d’ingrandimento su tutte le Nazionali partecipanti. Procediamo quindi con l’analisi del primo fra i gironi di Qatar 2022: il Gruppo A.

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(Photo by KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP via Getty Images)

Qatar 2022, la presentazione dei gironi del Mondiale: il Gruppo A

QATAR

Partiamo dagli anfitrioni del torneo, che si presentano, sulla carta, come la squadra meno dotata dal punto di vista tecnico dell’intero girone, e che può apparire come la destinata quarta classificata. La Nazionale medio orientale appare per la prima volta nella sua storia ad una fase a gironi dei Mondiali, e ciò è dovuto al fatto che si tratta, in questo caso, del paese ospitante.

Dal punto di vista tattico parliamo di una squadra che si presenta serrata e ordinata, generalmente schierata con un 4-4-2 molto lineare e votato all’organizzazione difensiva e alla chiusura degli spazi. L’allenatore è lo spagnolo Felix Sanchez Bas, che in passato si è già reso protagonista con la medesima nazionale in Coppa d’Asia. Possiamo dunque intuire che la squadra punterà tutto sull’ordine e sull’intensità, ma il passaggio del turno appare come un vero e proprio miraggio. Tra i calciatori presenti in rosa va tenuto necessariamente d’occhio Ali Almoez, punto cardine dell’attacco qatariota dotato di grande agilità e vena realizzativa.

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(Photo by KARIM JAAFAR/AFP via Getty Images)

 

ECUADOR

L’Ecuador è invece alla quarta partecipazione ai Mondiali della sua storia, trascinata dal calcio pragmatico e camaleontico dell’argentino Alfaro. La Tricolor si è qualificata alla manifestazione come quinta forza del Sudamerica, ma sarà davvero complicato centrare la qualificazione alle fasi successive della manifestazione, data la presenza di nazionali come Senegal e, soprattutto, Olanda. A primo impatto l’Ecuador potrà giocarsi il secondo posto con la squadra africana, mentre appare improbabile un’intromissione del Qatar tra le due contendenti.

Il calcio dei sudamericani si presenta apparentemente con un classico 4-3-3, in cui le ali tendono a ripiegare molto per garantire densità a centrocampo. Il gioco si sviluppa prevalentemente per linee verticali, e vengono sfruttati molto gli esterni. La difficoltà nell’affrontarli sta nella loro capacità di richiudersi e limitare gli spazi per le linee di passaggio avversarie. Tra i calciatori di maggior spicco troviamo l’attaccante del Valladolid Gonzalo Plata, rapidissimo nei movimenti e letale in area.

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SENEGAL

I Campioni d’Africa sono i principali candidati alla seconda posizione del girone, forti di diversi calciatori che hanno la possibilità di perfezionarsi e crescere nei campionati europei. I Leoni della Teranga entrano per la terza volta nelle fasi finali del Mondiale, e a tal proposito va doverosamente ricordato il grande cammino del 2002, in cui gli africani hanno eliminato i campioni della Francia negli ottavi di finale.

Riguardo al calcio proposto, il Senegal si basa molto sulla solidità e l’organizzazione difensiva, unita ad un centrocampo molto fisico ed intenso che ha il compito di recuperare la palla il prima possibile ed azionare le qualità degli attaccanti. Nel reparto avanzato spazio per la velocità e l’estro di Mané e il “salernitano” Dia, in quanto entrambi molto dotati nell’attacco alla profondità e a divincolarsi tra le maglie avversarie. Da sottolineare la presenza di Kalidou Koulibaly, capitano e leader assoluto della squadra.

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(Photo by KENZO TRIBOUILLARD/AFP via Getty Images)

OLANDA

Arriviamo alla regina del girone e candidata assoluta al passaggio del turno dalla prima posizione. L’Olanda che si presenterà a questi Mondiali appare profondamente rinnovata rispetto al passato, in cui prevalgono i giovani talenti che hanno avviato il nuovo corso dopo i difficili anni post Robben/Sneijder/Van Persie. A sedersi sulla panchina troviamo ancora una volta il glaciale Louis Van Gaal, allenatore di grande esperienza e magnifico gestore. La sua guida sarà certamente fondamentale per la gestione dei momenti più delicati del torneo, e tutto quel talento nelle sue mani potrà portare risultati potenzialmente importanti, sebbene gli Oranje non siano tra le massime favorite alla vittoria finale.

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(Photo by JOHN THYS/AFP via Getty Images)

Il calcio proposto dall’Olanda si basa su un 3-4-3/3-4-2-1 modernissimo e basato su una trequarti ricca di qualità, in grado di trovare sempre la soluzione per andare in profondità. Il football si presenta verticale e rapido, con un ampio uso degli esterni e rotazioni imprevedibili in fase offensiva, in cui risalta l’universalità di Memphis Depay. A centrocampo troviamo Frenkie De Jong a coordinare perfettamente le operazioni ed a dettare i tempi di gioco, mentre in difesa il tutto sarà coordinato dall’imperatore Virgil Van Dijk, affiancato da De Ligt e Timber/Ake. Vanno inoltre doverosamente tenuti d’occhio Noa Lang, talentuoso trequarti del Bruges, e la punta del PSV Cody Gakpo.