Racconto Mondiale: Francia ’98, la prima volta dei Bleus

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Il 1998 è l’anno della prima volta per la Francia. Nel Mondiale organizzato in casa, i Bleus riescono a spuntarle in finale contro il Brasile stellare di Ronaldo. Grande protagonista è Zinedine Zidane, autore di una doppietta, che con la rete di Petit completa il tabellino finale che dice 3-0. Ad alzare la coppa da capitano nel cielo di Parigi fu Didier Deschamps.

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Francia ’98, i tanti talenti in campo

Tanti i talenti in campo in quell’edizione. La Francia padrona di casa, qualificata di diritto, poteva vantare una rosa formata da giocatori del calibro di Zinedine Zidane, Didier Deschamps, Lilian Thuram, Youri Djorkaeff e Marcel Desailly, oltre a giovanissimi Thierry Henry, David Trezeguet e Patrick Vieira. C’è il Brasile Campione del Mondo 4 anni prima guidato dal nuovo fenomeno del calcio mondiale e Pallone d’Oro nel ’97, ossia Luis Nazario da Lima – meglio conosciuto come Ronaldo -, che si aggiunge a gente come Rivaldo, Leonardo, Dunga, Roberto Carlos e Cafu.

La Spagna è composta da diversi giocatori del Real Madrid Campione d’Europa, c’è la Danimarca vincitrice dell’Europeo, la Bulgaria di Hristo Stoichkov, la Croazia di Suker, Boban e Prosinecki, la Germania di Kahn, Bierhoff e Mattheus, l’Argentina di Crespo, Batistuta, Veron, Simeone e Zanetti. C’è poi l’Inghilterra di Owen, Shearer, Beckham, Scholes e Seaman, il Cile di Salas, la Serbia di Mihajlovic, Stankovic e Mijatovic e l’Olanda di Overmars, Davids, Bergkamp, Stam, Seedorf e i fratelli De Boer.

L’Italia di Cesare Maldini – subentrato ad Arrigo Sacchi durante la fase di qualificazione – deve passare attraverso lo spareggio con la Russia – 1-1 a Mosca, 1-0 a Napoli con gol di Casiraghi. Gli azzurri hanno un reparto offensivo composto da Baggio, Del Piero, Vieri, Inzaghi e Chiesa, un centrocampo in cui spiccano Albertini, Di Matteo, Di Biagio e Dino Baggio e una difesa in cui trovano spazio Maldini, Nesta, Cannavaro, Bergomi, Costacurta, Torricelli e Pessotto. In porta, il CT poteva scegliere fra Pagliuca, Buffon e Toldo.

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Il percorso di Francia ’98 fino alla finale

Il Brasile fatica un po’ nel gruppo A, ma conquista il primo posto davanti alla Norvegia di Tore Andre Flo. Il girone B lo vince l’Italia con 7 punti, mentre il girone C è dominato dalla Francia con 3 vittorie su 3. Clamorosamente la Spagna va subito fuori, scavalcata da Nigeria e Paraguay, con l’Olanda che vince il gruppo E – a pari punti col Messico -; Passano anche Germania, Inghilterra – seconda dietro la Romania nel girone G -, e Argentina.

Agli ottavi Brasile e Danimarca si sbarazzano rispettivamente di Cile e Nigeria con un doppio 4-1, mentre Germania e Olanda eliminano Serbia e Messico – vincendo entrambe per 2-1. L’Italia batte la Norvegia 1-0, così come la Croazia con la Romania. La Francia ha bisogno del golden goal di Blanc per avere la meglio sul Paraguay, con l’Argentina che la spunta ai rigori contro l’Inghilterra. Ai quarti il Brasile batte la Danimarca per 3-2, con l’Olanda che ha la meglio sull’Argentina per 2-1 grazie al gol al 90′ di Bergkamp. La Croazia elimina agevolmente la Germania con un netto 3-0, mentre tra Italia e Francia ci vogliono i calci di rigore e la traversa di Di Biagio all’ultimo tiro per decretare il passaggio in semifinale dei Bleus.

Le due semifinali si giocano sul filo del rasoio. Il Brasile conquista l’accesso alla finale ai calci di rigore dopo l’1-1 al 120′ contro l’Olanda, mentre la Francia batte la Croazia con una doppietta di Lilian Thuram.

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La Finalissima e il caso Ronaldo

Allo Stade de France si gioca la finalissima di Francia ’98 fra i padroni di casa ed il Brasile, il 12 luglio 1998. La vigilia è scossa dal malore accusato da Ronaldo. In albergo, è Roberto Carlos ad accorgersi che il compagno sta male ed il Fenomeno viene trasportato in ospedale. Si pensa ad una crisi epilettica, ma in realtà è stato un problema cardiaco – decisivo il soccorso anche di Cesar Sampaio ed Edmundo. All’annuncio delle formazioni Ronaldo non c’è, sostituito proprio da Edmundo. Impossibile che il Pallone d’Oro manchi nella sfida più importante. Contro Zidane per di più.

Dunque, cambio di programma e all’ingresso delle squadre l’attaccante dell’Inter c’è anche se visibilmente in condizioni precarie. Nella Francia, come detto, l’uomo più atteso è il trequartista della Juventus Zidane. Ancora a secco fino a quel momento, Zizou cala la prestazione da vero leader: doppietta – di testa, non certo la specialità della casa – e gara da trascinatore assoluto che gli varrà poi anche la nomina di Pallone d’Oro a fine anno. A chiudere il risultato sul 3-0 finale ci pensa Petit nel recupero per un trionfo totale. Ad alzare il trofeo nel cielo di Parigi è Didier Deschamps, che 20 anni più tardi ripeterà l’impresa, da CT.