Dici Alvaro Recoba e la mente vola a traiettorie viste disegnare dal suo piede sinistro, semplicemente inimmaginabili per i comuni mortali. Gli anni in Italia all’Inter con la numero 20 sulle spalle, a fare a spallate con quel talento sconfinato, ma discontinuo. In mezzo sei mesi di stordente bellezza in Laguna, a Venezia con Walter Novellino in panchina e Pippo Maniero fedele compagno d’attacco.

Per gli appassionati di calcio questo è stato Alvaro Recoba, nato a Montevideo in Uruguay nel 1976. Tornato in patria, il “Chino” ha voluto regalare le ultime magie alle due squadre che l’avevano visto crescere: il Danubio e il Nacional di Montevideo. Prima di appendere, definitivamente, gli scarpini al chiodo nel 2015.

Con il passare degli anni, è diventato dirigente proprio del Nacional di Montevideo, squadra della quale ha confessato di essere tifoso sin da bambino. Negli ultimi giorni, due suoi connazionali stanno monopolizzando tutte le attenzioni del calciomercato. Si tratta di Edinson Cavani e Luis Suarez. Il primo rimasto senza squadra dopo gli anni all’ombra della Tour Eiffel, il secondo in rottura con il Barcellona e alla ricerca di una sistemazione.

Alvaro Recoba, durante una trasmissione della tv uruguagia è intervenuto sull’argomento, dichiarando: “Di Suarez ci renderemo conto tra qualche anno che si tratta dei tre-quattro migliori giocatori della storia del calcio uruguagio. Fa veramente male vederlo così a Barcellona trattato senza rispetto. L’Uruguay ha ancora bisogno sia di lui che di Cavani. Vi dico di più, se trovo i soldi li porto entrambi al Nacional, verrebbero sicuro”.

Parola del “Chino“.