Robert Lewandowski

Cinque gol in nove minuti. Sì, avete letto bene. E no, non era la partitella di allenamento del venerdì. Era il 22 settembre 2015, e in Bundesliga si affrontavano Wolfsburg e Bayern Monaco. Alla fine dei primi 45 minuti, in Baviera conducono gli uomini di Hecking: 0-1 con il gol di Caligiuri.

Nella ripresa, Pep Guardiola butta dentro Robert Lewandowski, ed il polacco la ribalta con i dieci minuti più devastanti della storia del calcio. La pareggia dopo 6 minuti, al 51′. Quindi, trova altre quattro reti in nove minuti: al 52′, al 55′, al 57′ e al 60′. Finirà 5-1 per il Bayern, e l’impresa del centravanti polacco verrà celebrata su tutti i quotidiani sportivi nazionali ed internazionali.

Concluderà la sua seconda stagione in Baviera con un bottino di 30 reti in 32 presenze. Un ruolino di marcia diventato negli anni la sua normalità, facendone uno dei “9” più prolifici del calcio moderno. E pensare che nella sua annata migliore, quella appena conclusa, con 34 reti e le vittorie di Bundesliga e Champions League, non verrà assegnato il Pallone d’Oro