Robinho torna nuovamente al Santos con uno stipendio simbolico

Era il lontano 1996. 24 anni fa, un dodicenne brasiliano entrava nelle giovanili della sua squadra del cuore, il Santos. Quel ragazzino era Robson de Souza Santos, per tutti semplicemente Robinho.

E’ l’inizio di una storia d’amore tribolata, ma duratura. Robinho, d’altronde, non rimane al Peixe per quasi tutta la sua carriera come Pelè. No, anzi. Il classe ’84 vuole sfondare in Europa, dove ad accoglierlo c’è il glorioso Real Madrid prima, e il Manchester City, fresco di cambio di proprietà, poi. In due anni, però, non ripaga l’investimento da 42 milioni di euro.

Ecco, dunque, il primo ritorno al Santos, in prestito. Trascina il Peixe alla vittoria del campionato Paulista e della Coppa del Brasile e, poi, si trasferisce al Milan dove vince uno Scudetto.

Finita la luna di miele con i rossoneri, nel 2014, arriva il secondo ritorno al Santos, ancora in prestito. Un ritorno, anche stavolta, fugace. Robinho, infatti, non resta, prova l’esperienza in Cina, tradisce il Peixe per l’Atletico Mineiro e va in Turchia.

Ora, però, a 36 anni, ha deciso di tornare per la terza, e forse definitiva, volta nella squadra che ama. E’ ufficiale, infatti, la sua firma con il Santos, da cui percepirà uno stipendio simbolico di 230 euro.