Roma-Brighton, la conferenza di De Zerbi: “Io e De Rossi molto simili. Futuro? Sono felice al Brighton, ma…”

Roberto De Zerbi

Roberto De Zerbi (Getty Images) - calcioinpillole.com

Roberto De Zerbi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Brighton. L’allenatore si appresta a fare il suo ritorno in Italia. Le sue parole. 

Serata speciale quella di domani sera per Roberto De Zerbi, l’ex Sassuolo oggi allenatore del Brighton in Inghilterra. Si prospetta una sfida d’andata degli ottavi di Europa League caldissima, con la Roma ad attendere la formazione inglese allo Stadio Olimpico. Ciò significa solo una cosa per De Zerbi: farà il suo ritorno in Italia, e da grande della panchina. Sappiamo bene quanto l’ex Sassuolo sia oggi un considerato un top allenatore, cercato dalle più grandi d’Europa.

La Roma, dal suo canto, è in grande rispolvero dopo l’avvento di Daniele De Rossi in panchina. Si prospetta per questo una sfida agguerrita e piena di emozioni. Roberto De Zerbi ha presentato la sfida in conferenza stampa, non nascondendo l’emozione per il ritorno in Italia. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

Le parole di De Zerbi

Sulla nuova generazione di allenatori in Italia: “Se parliamo degli ultimi campionati credo che sia molto diversa la realtà rispetto a 10-15 anni fa. Gasperini è avanti in questo, Italiano, Thiago Motta hanno preso squadre di Serie B, anche il Catanzaro di Vivarini ha preso una direzione diversa. De Rossi è nato per fare l’allenatore, due anni fa nella pausa Mondiale lo avevo indicato come uno dei possibili grandi allenatori, ha tutte le componenti”.

Su De Rossi: “De Rossi lo rispetto perché è mio amico, siamo molto simili come persone tant’è che le nostre figlie sono diventate amiche perché abbiamo gli stessi valori. Apprezzo quello che ha detto, la Roma è forte con Mourinho e con De Rossi, noi non abbiamo esperienza ma siamo venuti qua per giocarcela, sappiamo in che stadio giochiamo ma sappiamo quello che valiamo e quello che abbiamo fatto in un anno e mezzo e ne siamo orgogliosi. Non giochiamo solo per i quarti, noi giochiamo perché stiamo scrivendo la storia e stiamo facendo qualcosa di impensabile, per tutto quello che è il Brighton è un qualcosa che sentiamo molto”.

Il suo futuro: “Non è vero che non pensi all’Italia, è il mio paese però io faccio quello che mi piace e che mi fa essere felice è stare al Brighton. Ho la fortuna di avere una squadra che mi permette di giocare queste competizioni, mi dà soddisfazioni ma anche quando perdiamo trovo delle cose belle dai giocatori che alleno. Più avanti, non so quando, tornerò in Italia ma non c’è un periodo prestabilito. Certo, la scelta che ho fatto tre anni fa di andare allo Shakhtar era che volevo crearmi anche una strada al di fuori dell’Italia per mia scelta e perché senza entrare nel particolare c’erano delle cose che non mi piacevano e ho cercato altro”.

Sul fatto che sia considerato un genio: “Non mi sento un genio, né più bravo degli altri. Sicuramente non mi spaventa il lavoro e non mi manca il coraggio di fare cose che gli altri non fanno che possono essere giuste o sbagliate. Io vivo per il calcio, questa è la differenza che mi sta facendo avere questa carriera”.