Roma, Dybala: “Mourinho mi ha chiamato più volte. Alla Juventus…”

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(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Paulo Dybala racconta i suoi primi mesi alla Roma. La Joya parla di come sia nata la decisione di vestire giallorosso e su quanto sia stata importante la presenza di Josè Mourinho. Che ha avuto un ruolo nella trattativa.

Dybala Roma presentazione
Roma, Dybala sorpreso dai tifosi (Screenshot Instagram)

Roma, Dybala: “Sono rimasto sorpreso dai tifosi giallorossi”

Paulo Dybala sta per vivere una fase importante della sua carriera. Con la Roma ha cominciato molto bene e vuole continuare a crescere, mentre tra meno di due mesi parteciperà al Mondiale di Qatar, con l’Argentina tra le favorite. La Joya racconta così i suoi primi mesi da romanista in una intervista a ESPN Argentina: “Sono rimasto sorpreso dalla Roma, e dai tifosi non mi aspettavo tutto questo. Sapevo che il calcio lì si vive come in Argentina, ma sono rimasto senza parole. L’ambiente Juve è diverso“. In estate ha pensato di lasciare l’Italia: “Ovviamente ho pensato a cosa scegliere. Ho giocato tanti anni alla Juventus ed era difficile per me trasferirmi in un altro club in Italia, ma allo stesso tempo sapevo che non sarebbe stato difficile per me adattarmi alla Liga“. Sulla sua condizione fisica invece: “L’anno scorso ho avuto diversi stop per infortuni. Non ho avuto continuità, a parte il fatto che i minuti che ho giocato sono stati molto buoni. Gli ultimi anni alla Juve non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene“.

“Mourinho? Fondamentale”

Sulla scelta, Mourinho è stato fondamentale. Ma non solo lui: “Ero rimasto senza contratto e speravo di prendere la decisione migliore non sapendo però cosa sarebbe successo. Mourinho mi ha chiamato, abbiamo fatto diversi colloqui. Quando mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento. E io: “Certo, come potrei scordarmene. È stato un onore”. Poi mi ha detto: “Bene, ora devi farlo per me”. Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere. Poi Thiago Pinto è venuto a casa mia, mi ha detto cosa avevano in mente, il nuovo gruppo che cercavano di investire. È arrivato e mi ha convinto. Penso che faremo molte cose belle“. E poi racconta un aneddoto: “A Roma con la Juve stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi dice: “Sei un fenomeno”. Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve”.

Tra poco comincia il Mondiale in Qatar: “Noi ci siamo. È strano perché siamo abituati ad un’altra data, ma essendo così vicino la prossima inizia a essere una partita particolare. L’ansia c’è sempre. È difficile nasconderla. Ovviamente si cerca di essere professionali, di lavorarci su per arrivarci nel migliore dei modi, ma ehi, è la competizione più bella del calcio e l’ansia cresce. È un’altra Coppa del Mondo, questa. È un’altra squadra, altri compagni di squadra. Ci sono tanti ragazzi nuovi. La verità è che il gruppo è incredibile. La squadra ha vinto, ha vinto due titoli, è molto vicina alla gente e la gente è molto emozionata. Tutto questo crea questa bellissima atmosfera. Il gruppo è bellissimo, la squadra sta bene, ha fiducia. Stiamo cercando di continuare così“.