Roma, Graziani sul caso Karsdorp: “Mourinho ha sbagliato, non si…”

L’ex giocatore della Roma e della Nazionale azzurra, Francesco Graziani, ha detto la sua in merito al discusso caso Karsdorp, nel corso di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni in merito.

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for UEFA)

Roma, le dichiarazioni di Graziani sul caso Karsdorp

Sorpreso del pari dei giallorossi a Sassuolo?
“Direi di sì, perché dopo la sconfitta nel derby pensavo che ci potesse essere una reazione a livello di personalità e di gioco. Mi aspettavo una qualità maggiore ed invece è stato un pari giusto. Anzi, se c’è una squadra che forse avrebbe meritato di vincere quella è il Sassuolo”.

Per reazione a livello di gioco a cosa si riferisce esattamente?
“Premessa: per me Mourinho è un toccasana, è il capopopolo che ha ricreato entusiasmo intorno alla Roma. Ma a volte francamente non lo comprendo, gli ho sentito dire che la squadra a Reggio Emilia ha giocato bene, che ha fatto una grande prestazione. Evidentemente io l’ho vista diversamente, ma mi sa che non sono il solo… Insomma, mi piacerebbe vedere giocare meglio la squadra. La Roma quando trova squadre veloci e aggressive va sempre in difficoltà. E poi è lenta in impostazione, con i giocatori che ha dovrebbe sfruttare di più il palleggio e la verticalizzazione”.

Può essere anche un problema di uomini. Di qualità dei singoli calciatori?
“Ma non scherziamo, la Roma i giocatori ce li ha. Segna poco e bisognerebbe capire anche il perché. Ma davanti Mourinho può contare su gente come Abraham, Belotti, Dybala finché c’è stato, Shomurodov, El Shaarawy e anche Pellegrini. Insomma, è un ben di Dio se li consideri tutti insieme, i giocatori offensivi di certo non gli mancano. Ed allora per me il problema del gol nasce altrove”.

(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Su Mou e i contrasti con il danese

Nei panni dell’allenatore, si sarebbe comportato come il portoghese?
“Sinceramente no. I panni sporchi si lavano in famiglia: gliene avrei dette di tutti i colori nello spogliatoio o davanti ai compagni, ma fuori lo avrei protetto. Lo avrei bastonato dentro casa, non fuori. E se a Mou non è piaciuto il comportamento nel derby, bastava dirgli: “Con il Sassuolo te ne stai a casa, poi casomai se ne riparla”. Così, invece, l’olandese rischia di diventare il capro espiatorio. A meno che Mou non abbia voluto dare un segnale a tutto il gruppo…”.