Roma-Milan, la conferenza di De Rossi: “Per loro è l’ultima spiaggia. N’Dicka…”

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Roma-Milan, De Rossi in conferenza stampa (Getty Images, calcioinpillole.com)

Le dichiarazioni di De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Milan, match valido per il ritorno dei quarti di finale di Europa League.

Domani sera andrà in scena il match di ritorno dei quarti di finale di Europa League tra Roma e Milan. I giallorossi alle ore 21:00 ospiteranno allo Stadio Olimpico la squadra di Stefano Pioli, che è costretta a ribaltare il risultato di 1-0 dell’andata a favore dei capitolini per strappare un pass per la semifinale.

Ha parlato di questo e di tanto altro Daniele De Rossi nella consueta conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan. Il tecnico, che sta facendo una grande ultima parte di stagione con il club giallorosso, ha toccato diversi temi. Ecco tutte le sue parole di seguito.

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Roma-Milan, De Rossi in conferenza stampa (Getty Images, calcioinpillole.com)

Roma-Milan, la conferenza stampa di De Rossi

Su N’Dicka: N’Dicka sta bene, per quanto possa star bene un ragazzo che ha subito un problema così al torace, che è sicuramente una cosa dolorosa, ma non è di certo ciò che pensavamo sul campo, che ci ha tanto spaventato. Abbiamo ricevuto un sacco di complimenti per una cosa che era abbastanza normale. Abbiamo gestito assieme la situazione e quello che ci sembrava automatico e sensato fare. Se qualcuno può trarne insegnamento vuol dire che siamo messi male nel mondo, come società. Qualcun altro ci ha visto del marcio, e fa capire come siamo messi. Qualsiasi giocatore e allenatore avrebbe reagito come abbiamo reagito noi. Quando ci sono quei dubbi non ti permette di continuare. Non ci sono insegnamenti. Uno deve fare ciò che ritiene giusto e normale. Siamo stati molto uniti, nessuno voleva continuare a giocare. Siamo stati sorretti anche dalla società. Siamo stati una famiglia”.

Su Pioli: “Quando si parla di situazioni e crocevia si parla di quello che si legge sui giornali. Tendo a non commentare, perché a volte non sono cose vere. Il Milan è secondo in classifica, la squadra giuoca molto bene, e da quel punto di vista non c’è questo problema. Si giocheranno un obiettivo stagionale. L’Europa League è un obiettivo tangibile e credibile. Sanno che devono vincere e vivranno questa partita come l’ultima spiaggia”.

Sul recupero della partita contro l’Udinese: “Se ne stanno occupando i dirigenti, è una roba dirigenziale. Sappiamo che non ci sono molte date, e può essere difficile per chi organizza. Penso che sia un bene il fatto che non si trovino date, perché vuol dire che siamo andati avanti in Europa. Allo stesso tempo deve stimolare anche le altre squadre e il nostro campionato, così come la regolarità della competizione. Non si può pensare di giocare una partita a campionato finito. Non si devono creare precedenti di una cosa che non si è mai vista nella storia del calcio italiano”.

Come giocherete la partita di ritorno? “Qui c’è l’essenza del nostro lavoro . C’è la volontà di cercare qualcosa che possa funzionare, ma anche la paura di fare troppo. Penso che ci siano delle caratteristiche della squadra avversaria che vadano rispettate. Non è che abbiamo vinto 7-0. Abbiamo fatto una grande partita, ma anche il Milan. Siamo stati bravi e abbiamo fatto quello che avevamo pianificato. Non penso che Pioli stravolga la squadra, ma magari cambierà qualcosina. Devi sempre cercare di dosare bene ciò che vai a preparare, per non stravolgere troppo la tua squadra. Non possiamo creare mille presupposti. Stiamo pensando a quello che sarà qualche cambiamento, ma non ci stiamo snaturando”.

Questa partita è un crocevia per il futuro anche per lei? “Tutte le partite lo sono. Domani è importante perché è la prima volta che faccio una coppa europea. Questo è un percorso per arrivare ad essere felici. Domani potrebbe interrompersi una parte del nostro percorso, ma tutto è importante in quel senso. Più importante della nostra gioia cosa c’è? Se poi questo percorso durerà un altro mese e mezzo o 10 anni non lo so. In questi 100 giorni sono state tante le giornate in cui mi sono sentito felice. Essere allenatore qui a Roma mi rende felice. Non penso al rinnovo”.

Come cambia la preparazione di questa partita? “Questa è una partita come le altre. I discorsi sulla gestione di risultato e sull’essere intelligenti e non troppo sbilanciati si possono fare sempre. Se al 90esimo saremo 0-0 sicuramente non giocheremo per andare a segnare. Noi cercheremo di vincere e di fare un gol, che sarebbe un colpo duro per loro. Sappiamo che se ci mettiamo a difendere il loro gol arriverà. Penso che sarà una partita in cui non snatureremo la nostra voglia di cercare il gol”.

In queste partite conta anche il blasone europeo della squadra? “Penso che sia quello che metteremo in campo noi. Loro hanno una squadra molto forte, e hanno dimostrato di essere meglio di noi in campionato, lo dimostrano i punti, ma all’andata abbiamo dimostrato che non c’è questa enorme differenza. Penso che queste squadre oltre al blasone si portino una potenza economica e di fascino maggiore possono comprare certi giocatori. I numeri dicono che sono superiori a noi, e gli facciamo i complimenti. La partita d’andata però ha detto che siamo 50 e 50 e ce la possiamo giocare. A livello societario stiamo lavorando in una direzione giusta. C’è una continuità importante”.

L’inversione di fascia di El Shaarawy è determinata dall’assenza di Cristante? “Giocherà Bove al posto di Cristante. Non cambia niente. La scelta che farò non cambia in base all’assenza di Bryan, che è importante, ma giocherà un giocatore su cui abbiamo fiducia. Uscirà a fine partita con la maglietta zuppa e farà una grande partita. Se lo merita”.

Sulla testimonianza del tifoso affetto da una malattia terminale: “Volevamo dirlo a fine conferenza, senza banalizzare, ma possiamo promettere l’impegno a lui e a tutti i tifosi. Questa cosa ci ha toccato particolarmente. La società sta cercando di rintracciare questo ragazzo, ammesso che ne abbia voglia. Non sappiamo neanche come comportarci perché è una cosa delicata. Al momento non riusciamo a rintracciarlo, quindi faccio un appello. Questa cosa ha colpito tante persone. Rispettiamo la sua voglia di rimanere in incognito, ma se avesse voglia di incontrarci e di visitarci noi siamo qui. Al momento non lo stiamo trovando”.

Sull’aspetto emotivo e sui tifosi all’Olimpico: “L’aspetto emozionale è parte del gioco. Tu puoi analizzare tutto tatticamente, ma magari un giocatore può partire forte perché viene da un momento particolare, o un altro cercherà la giocata…mille cose influiranno. Ieri Barcellona-PSG sembrava una partita, poi c’è stata l’espulsione ed è cambiato tutto. L’umore degli stessi giocatori può influenzare. La parte emotiva avrà un suo ruolo, anche se non determinante. Il Milan ha giocatori importanti e saremo bravi a mantenere calma”.