Roma, Mourinho: “gara storica, espulsi entrambi gli allenatori”

Mourinho

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Intervistato da Dazn nel post partita di Roma-Napoli, José Mourinho ha parlato della partita e dello strano caso delle espulsioni. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da Tuttomercatoweb:

“Una partita unica, visto che tutti e due gli allenatori sono stati espulsi. Io perché chiedevo una situazione a nostro favore, ma non ho detto nulla di grave, qualcosa del tipo di andare a farsi una passeggiata… Eppure non mi è sembrato che l’arbitro abbia vissuto male la partita”

Poi ha continuato:

“Per me è stata una grande partita. La sensazione che ho avuto io dalla panchina è questa, mi è sembrata una gara d’alto livello. Lo 0-0 mi sembra un buon risultato, se fosse finita 1-0 per noi sarebbe stato giusto comunque, se fosse finita 1-0 per loro la stessa cosa, giusto. E’ stata una partita intensa, con tanta concentrazione. C’è stato un grande sforzo per chiudere possibilità di contropiede. E’ stata una partita d’alto livello”.

 

Siete cresciuti nella fase difensiva: cos’hai cambiato?
“I due terzini stanno migliorando, la copertura a centrocampo è ottima con Veretout e Cristante. Per come gioca il Napoli era importante anche chiudere gli spazi con Zaniolo e Mkhitaryan. E’ stata una partita molto intensa, i ragazzi erano molto stanchi. Quel tipo di stanchezza mi piace. Il Napoli gioca in maniera molto diretta con Osimhen, e quando Insigne viene dentro al campo è importante chiudere gli spazi. Noi abbiamo avuto le nostre chances, loro hanno avuto le loro. E’ una partita unica, visto che sono stati espulsi i due allenatori”.

 

Lei perché è stato espulso?
“Non ero d’accordo con la decisione. Ma niente parole, niente di grave. Ma non è una partita in cui l’arbitro ha fatto male, la sensazione è che l’arbitro abbia fatto un lavoro positivo, equilibrato”.

 

Avete provato a vincerla?
“Quando si fa un pessimo risultato, come abbiamo fatto noi, la partita seguente è sempre molto difficile. Giocare contro il Napoli non è facile. La squadra l’ha fatto ed ha provato a vincerla, ma è chiaro che bisognasse essere anche umili. Loro volevano vincere e anche noi. Lo spettacolo magari non è stato fantastico, ma io mi sono stancato molto in panchina.”

 

Perché ha lasciato in tribuna cinque dei calciatori scesi in campo giovedì in Conference League?
“Mi hai messo in una situazione difficile (ride, ndr). Sono cose di spogliatoio. Ho voluto mandare un messaggio importante, ed avere questa panchina piena di ragazzini. Quella partita rimane nella mia storia ed è difficile per me perdonare”.

 

Punta comunque a recuperarli?
“Certamente. Non sono giocatori che hanno una croce davanti alla faccia ed è finita, assolutamente no, tutto si può recuperare”.

 

Meglio la Roma di stasera o quella vista contro la Juventus?
“Sono state due partite diverse. Abbiamo dominato di più la partita con la Juventus, avendo il controllo della palla e non giocando in transizione, anche perché la Juve resta bassa e non sale. Contro la Juventus mi è piaciuta molto la capacità di dominare, oggi mi è piaciuta l’organizzazione e il modo in cui abbiamo ‘controllato’ Osimhen… Sono due partite che mi sono piaciute in maniera diversa. C’è materiale umano per imparare. Abbiamo giocato contro una delle 3-4 squadre più forte d’Italia”.

 

Cosa vi dicevate con Insigne?
“Insigne è un ragazzo divertente. Scherzavamo. Lui è molto pesante, parla sempre con l’arbitro a chiedere il cartellini. Gli ho detto ‘Gioca che sei bravo e non pensare all’arbitro’. Stasera vado a casa con la sua maglia”.