Roma, Spinazzola: “Mancato arrivo all’Inter svolta della mia carriera”

foto Matteo Gribaudi/Image

Ai microfoni de Il Romanista, Leonardo Spinazzola ha parlato della sua condizione fisica dopo l’infortunio rimediato in Nazionale, nella partita dei quarti di finale contro il Belgio di Euro 2020. La riabilitazione dopo l’operazione al tendine d’Achille procede, con il suo ritorno previsto a Trigoria per il 2 agosto, quando potrà tornare a lavorare ad un mese dall’infortunio: “Andrò a fare mobilità della caviglia sotto la tutela dei fisioterapisti, ho voglia di riprendere la routine e quello farà tanto. Ma per sei settimane non potrò poggiare neanche il piede a terra, poi mi aiuterò con le stampelle ma sempre con basso carico. Ma io già ora non sto fermo: ho tolto i punti, ora mentre parliamo sto sul letto sdraiato, ma muovo il piede su e giù, per far sentire al muscolo che ci sono, che deve lavorare. Già vedo miglioramenti”.

Durante gli Europei, è stato il terzino sinistro migliore di tutto il torneo, con ottime prestazioni sia in difesa, ma soprattutto in attacco, dove i suoi dribbling e i suoi assist sono stati fondamentali per la prima parte del torneo dell’Italia. Spinazzola, quindi, spiega quale è stato il momento di svolta nella sua carriera: “Dopo il mancato passaggio all’Inter. Mi ha ferito sentirmi dare dello zoppo, da quell’episodio ho trovato tutta la forza del mondo per riprendermi e per dimostrare a tutti quello che sono. Ora niente mi fa più paura. Sono molto più tranquillo dal punto di vista mentale. Faccio il lavoro più bello del mondo, ho una splendida famiglia e stiamo bene. Che cosa potrei chiedere di più?”.

Non poteva mancare, durante l’intervista, un accenno al nuovo allenatore della Roma, José Mourinho: “Ci ho parlato al telefono prima dell’Europeo e poi quando sono tornato a Trigoria. Ho visto un allenamento, la prima amichevole. Mi pare una brava persona. Ma si vede subito che è tosto. Da quello che ho sentito dai miei compagni, ha lasciato subito una grande impressione”.