Roma, Tiago Pinto: “Derby gara diversa, vogliamo vincere. Su Mourinho…”

Roma Tiago Pinto

(Photo by Paolo Bruno, Onefootball.com)

Tiago Pinto, General Manager della Roma, ha analizzato il Derby di domani contro la Lazio. Di seguito le sue dichiarazioni riprese da Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport.

Roma, le parole di Tiago Pinto sul Derby

Tiago Pinto Derby
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

“I tifosi vanno rispettati, ma i tifosi della Roma sono veramente speciali. Tanti stadi al mondo sono pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è una vergogna, perché qui la gente tifa dal primo all’ultimo minuto. Il mio risultato è portare a casa quel che vuole la gente. Derby? Non è una partita uguale alle altre, ma per vincere dobbiamo avere il cuore caldo e la mente fredda. La routine è uguale, facciamo la cena insieme, i calciatori risposano. Poi quando si avvicina la partita si sente qualcosa, ma dobbiamo normalizzare la giornata. Dobbiamo portare a casa i tre punti, ma giocare contro la Lazio non è come giocare contro l’Empoli. Il mercato? Abbiamo tre partite importanti che dobbiamo vincere. Cosa serve per migliorare? Vincere il derby. Mourinho? La Roma è il club in cui si sente più felice, ma del futuro parleremo più avanti. Ora vuole solo vincer”.

Tiago Pinto parla di Mourinho

Tiago Pinto Derby
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Il lavoro di José Mourinho?
“Siamo riusciti a portarlo qui e dobbiamo esserne contenti. Conoscendolo credo che in nessun altro club sia stato felice come lo è qui alla Roma”.

Rinforzi a gennaio?
“Il mercato è molto lontano, adesso abbiamo tre partite da vincere. Solbakken? Non posso parlarne…”.

I tifosi e l’Olimpico sold out per la tredicesima volta consecutiva?
“I tifosi vanno rispettati, e non mi piacciono i giocatori o i dirigenti che parlano tanto dei tifosi per fare scena. Io non faccio così perché non sono un paraculo, ma è indubbio che i romanisti siano speciali. Ci sono tanti stadi nel mondo pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è quasi una vergogna perché i tifosi ci sostengono dal primo all’ultimo minuto. E lavoriamo per farli gioire”.

La possibilità di far suonare l’inno dopo quello della Lega?
“La differenza tra i club sono i tifosi, e l’inno è il momento più bello da vivere allo stadio. E non aveva alcun senso che fosse la Lega a dirci quale musica mettere all’interno dell’Olimpico: abbiamo fatto una piccola guerra e adesso tutti i club possono mettere l’inno poco prima della partita. Anche gli arbitri aspettano che l’inno finisca per sentirlo tutto”.