Salernitana, Nicola: “Ora non esiste altro che la partita di domani”

Salernitana Nicola

(Photo by Francesco Pecoraro, Onefootball.com)

L’allenatore della Salernitana Davide Nicola è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del decisivo match contro l’Udinese, in programa domani sera all’Arechi. Di seguito le dichiarazioni del tecnico dei granata riportate da TMW.

Salernitana, Nicola: “Poteva finire anche prima di iniziare. Ora dobbiamo dare tutto”

E’ stato davvero un percorso intenso, piacevolmente intenso. Il 16 aprile eravamo a -12 dalla zona salvezza, adesso siamo qui e possiamo sfruttare l’ultima partita per raggiungere qualcosa che sarebbe gratificante. Questa è una storia piena di aneddoti e valori, che un giorno dovremo essere bravi a raccontare. Non dobbiamo fare nulla di diverso rispetto a quanto messo in campo nelle gare precedenti. Moltiplichiamo il 7%, in campo dobbiamo dare il 700% insieme alla gente che verrà allo stadio“.

Per arrivare sin qui abbiamo affrontato rischi incredibili, in fondo poteva finire ancor prima di iniziare. Timori e paure ci hanno accompagnato in questo tipo di percorso. Io non penso all’altro campo, dipendo da me stesso. La Salernitana ha identità di gioco, coraggio, unità d’intenti, consapevolezza ed entusiasmo. Società, direttore, allenatore, calciatori e tifosi hanno unito le forze remando nella medesima direzione, non sarebbe stato possibile giocarci la salvezza in 90 minuti senza il contributo di tutti quanti voi. Io voglio entusiasmo, non paura. Facendo quello che abbiamo dimostrato, potremo dire la nostra“.

Non parlerei di sorprese. Noi ci prepariamo durante la settimana, chiedendo ai ragazzi di non avere fretta e di concentrarsi sul presente perchè ogni singolo giorno portava qualcosa per migliorarci. Domani faremo un altro allenamento, una mini rifinitura che potrà essere indicativa. E’ l’identità che conta, non chi scenderà in campo“.

Io penso alla partita di domani, parlare d’altro significherebbe essere incoerente. Non esiste altro che Salernitana-Udinese. Il prossimo step e l’allenamento di domani mattina. Con un ultimo sforzo possiamo scrivere la storia, conta qui e ora e non il resto“.

Siamo esseri umani, non possiamo scindere le cose e nessuna componente conta più dell’altra. E’ l’ultima partita, c’è in palio il grande lavoro che abbiamo svolto e c’è la voglia di raggiungere un obiettivo. Non mi pongo domande, nè le faccio ai ragazzi. La mentalità accompagna le azioni e i pensieri in campo, noi siamo un’unica cosa. E’ un’avventura che ha un minimo comune denominatore: tutti noi. Nessuno si è tirato indietro, ognuno ha dato un contributo nella propria sfera di pertinenza“.

Sono venuto qui in conferenza con la maglia “7%”, la sfida era talmente stimolante che non ci ho pensato un secondo. Il presidente è stato sempre vicino alla squadra, sono soddisfatto dell’impegno che società e direttore hanno messo. Ci hanno messo nelle condizioni di esprimerci, per questo dico che voglio che la storia acquisisca un senso definitivo. Voglio che un giorno si parli della Salernitana e dei tanti aneddoti che ci hanno accompagnato in un percorso da brividi“.

Non abbiamo nessun sassolino da togliersi, ho raccolto quelli che le persone hanno portato qui con voglia, dedizione ed entusiasmo. Una cosa che mi ha gratificato enormemente è vedere la gente al nostro fianco, in casa e in trasferta. Domani scende in campo l’intera Salerno sportiva, non solo undici calciatori con la maglia granata. Occorre la consapevolezza che l’unione fa la forza, da soli non si va da nessuna parte. Anche i tifosi devono dare tutto quello che hanno, ancora una volta“.

Partiamo col definire la parola ansia. Se la accostiamo al termine timore non mi sta bene. Io penso al percorso, se siamo all’ultimo capitolo vuol dire che la rincorsa è stata fatta bene. Inconsciamente sappiamo cosa meritiamo, ma dobbiamo raccogliere i tre punti nell’ultima partita. Noi e la città siamo una cosa sola, non ci sentiamo sotto pressione. Anzi, è un corpo unico con la piazza perchè i loro desideri sono i nostri. Domani giocheremo tutti, anche chi farà il tifo. La Salernitana è del pubblico, noi siamo a loro servizio. Fazio gioca a calcio con il figlio per le strade della città, immaginate quanta voglia abbia di regalare una gioia immensa“.

Io devo dire cosa dobbiamo fare, non cosa va evitato. Voglio una Salernitana che interpreti bene le tre altezze di campo, che sia sempre concentrata, che non perda la convinzione di potercela fare, che produca gioco e che sfrutti a suo vantaggio ogni evento e situazione. Conta ciò che voglio, non ciò che non devo“.