Scandalo Al-Khelaifi in Qatar, tra ricatti e abusi: ecco cosa succede

Dalla Francia emerge un vero e proprio scandalo mediatico e non solo. Secondo il quotidiano francese “Libération”, infatti, il presidente del PSG, sarebbe coinvolto al centro di un fattaccio. Ad un mese dall’inizio del tanto discusso Mondiale in Qatar (che ha portato alla protesta diversi club), Nasser Al-Khelaifi sarebbe indicato come protagonista di una torbida vicenda con il paese organizzatore del torneo. Ecco la ricostruzione della storia da parte del quotidiano “Libération”.

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(Photo by STEPHANE DE SAKUTIN/AFP via Getty Images)

L’arresto dell’imprenditore franco-algerino

L’inchiesta parte da una serie di avvenimenti a partire dai primi mesi del 2020, quando un certo “Tayeb. B“., imprenditore franco-algerino, viene di soppiatto arrestato a Doha. Il fatto lascia a bocca aperta molte persone, in quanto l’uomo, era sempre stato ben inserito nel tessuto politico qatariota. La detenzione durerà fino a luglio. Il ritorno in Qatar da parte dell’imprenditore avverrà solo nel mese di settembre, a seguito di un accordo firmato tra gli avvocati di Tayeb. B e di quelli di Nasser Al-Khelaifi. A destare i primi sospetti, secondo Libération, sarebbe stata la consegna di chiavette USB ed Hard Disk contenenti la vita privata del presidente del PSG da parte dell’uomo alle autorità del Qatar.

Dall’assegnazione del Mondiale al Qatar ai segreti di Al-Khelaifi

Tayeb. B. avrebbe fatto sapere a Libération, che il contenuto delle chiavette USB consegnate alle autorità qatariote riguarderebbe tre argomenti in particolare. Il primo sarebbe la dubbia assegnazione del Mondiale al Qatar, ma soprattutto la possibile attività corruttiva di Al-Khelaifi, con l’entourage dell’emiro che avrebbe compiuto operazioni segrete. Infine sarebbe presente la vita privata del presidente del PSG nella città di Parigi.

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(Photo by BERTRAND GUAY/AFP via Getty Images)

Spuntano le torture dopo l’arresto

Dopo il dubbio arresto dell’imprenditore, non finiscono gli scandali che si potrebbero celare dietro a questa macabra vicenda. Libération ipotizza che Tayeb B, entrato in possesso di informazioni private di Al-Khelaifi, possa aver tentato di monetizzare o trarre vantaggi da esse. Da qui l’arresto, che non sarebbe stato motivato dalle autorità qatariote, che si sarebbero limitate a dire che “è per ordine dell’emiro”. Il franco-algerino sarebbe stato così incappucciato e rinchiuso in una stanza di due metri quadri, senza bagno e con la luce sempre accesa, in modo che non dormisse. Nei giorni successivi, secondo il giornale francese, Tayeb B. sarebbe stato portato in un’altra camera, obbligato a stare fermo in piedi per ore ed ore e solo dopo risposte ritenute soddisfacenti gli sarebbe stato permesso di sedersi.

La consegna del materiale ad Al-Khelaifi ed il rilascio in Qatar

Solo dopo la consegna di una “valigetta rossa”, contenente tutto il materiale privato di Al-Khelaifi, a Tayeb. B sarebbe stato concesso di contattare un avvocato per poter tornare libero in Qatar. Il 15 giugno, infatti, sono state consegnate la chiavi USB ed un disco rigido presso lo studio legale di Francis Szpiner e Renaud Semerdjian. Dopo il 31 ottobre 2020, all’imprenditore franco-algerino è venuto meno il divieto di lasciare il Qatar. La vicenda non è ancora chiara del tutto, ma sicuramente i dubbi e le perplessità attorno a questo caso, rimangono tante.