Scudetto Inter, le pagelle dei calciatori di questa stagione

Scudetto Inter

(Photo by Marco Luzzani, Gettyimages) calcioinpillole.com

L’Inter ha centrato la storia. I nerazzurri sono i nuovi Campioni d’Italia dopo il successo nel Derby contro il Milan che ha certificato la vittoria matematica del ventesimo Scudetto per l’Inter e per la formazione guidata da Simone Inzaghi. Un campionato assolutamente meritato e dominato per l’Inter, che torna ad appuntarsi il Tricolore sul petto a distanza di tre anni dall’ultimo trionfo.

Una serata assolutamente da ricordare per tutto il Mondo Inter. La seconda stella è finalmente realtà ed è arrivata nel miglior modo possibile, vincendola e conquistandola nel Derby contro il Milan. Una chiusura assolutamente mitica per giocatori e tifosi, che probabilmente non si aspettavano di meglio per coronare questa Serie A dove l’Inter non ha avuto rivali e ha imposto la sua superiorità grazie alla forza della rosa ma anche per una perfetta organizzazione di gioco.

Scudetto Inter, il trionfo totale dei nerazzurri. La seconda stella è realtà. Inzaghi architetto, Lautaro bomber e Barella leader silenzioso

Un gruppo stravolto nello scorso mercato estivo che ha visto l’Inter lasciar andare alcuni pezzi grossi della passata stagione come Lukaku, Dzeko, Brozovic, Onana, Skriniar e Gosens. Ma grazie al lavoro in fase di mercato della dirigenza e alla coesione saputa dare da Simone Inzaghi con i nuovi innesti, l’Inter ha preso il volo alzando il livello delle proprie prestazioni e mostrando la versione migliore di sé di questo triennio Inzaghiano per continuità e qualità della proposta di gioco.

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(Photo by Alessandro Sabattini, Gettyimages) calcioinpillole.com

Tanti i protagonisti che hanno contribuito a dipingere di nerazzurro questo campionato e che hanno riportato lo Scudetto all’Inter a tre anni dall’ultimo successo nel 2020/2021 e targato Antonio Conte. Tante certezze nel gruppo storico ma anche tante gradite sorprese dai nuovi acquisti e poche delusioni.

Le pagelle dello Scudetto, tutti i voti ai protagonisti della seconda stella

Yann Sommer, voto 7,5: Il portiere svizzero è stato uno dei nuovi volti estivi, arrivato dal Bayern Monaco in sostituzione del partente Onana. Tanto scetticismo iniziale nei suoi confronti, che Sommer ha saputo cancellare grazie ad un’annata solida e in cui grazie ad una difesa quasi impenetrabile ha potuto realizzare il record di clean sheet. Decisivo soprattutto nella sfida di campionato contro il Napoli all’andata e sul rigore parato a Nico Gonzalez in Fiorentina-Inter del 28 gennaio.

Emil Audero, voto 6: Non ha avuto troppe chance a causa della concreta stagione di Sommer, ma nelle due presenze di campionato contro Lecce ed Empoli si è fatto trovare non subendo gol e dando sicurezza.

Raffaele Di Gennaro, voto: s.v.

Alessandro Bastoni, voto 8,5: la stagione della consacrazione per il braccetto sinistro dei nerazzurri. Bastoni ha alzato la qualità del proprio gioco, diventando a tutti gli effetti il principale regista difensivo dell’Inter. La sua tecnica in conduzione palla e i suoi lanci a servire i compagni, sono stati fattori decisivi per l’annata nerazzurra in cui Bastoni si è ritagliato uno spazio assolutamente fondamentale per la vittoria dello Scudetto dell’Inter. 1 gol e 4 assist per lui.

Benjamin Pavard, voto 8: l’acquisto più oneroso dell’estate dell’Inter (30 milioni di euro) ha ripagato la spesa e le attese. Il francese ex Bayern non ha fatto rimpiangere Skriniar e si è certamente dimostrato un upgrade come terzo di destra rispetto a Darmian. Deciso e aggressivo in copertura ma anche elegante palla al piede, Inzaghi ha trovato il suo braccetto ideale anche a destra e che ha offerto all’Inter varietà ed imprevedibilità di manovra. Difficile trovare una gara sbagliata da lui in campionato.

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(Photo by Marco Luzzani, Gettyimages) calcioinpillole.com

Francesco Acerbi, voto 8: il leader difensivo dell’Inter ha costruito una stagione di grande costanza e di pochissime sbavature, confermando la prima grande annata nerazzurra. Marcatore vecchio stile che ha annullato pressoché quasi tutti i principali attaccanti del campionato, all’età di 36 anni il Nazionale Azzurro ha trovato la stagione migliore della carriera.

Federico Dimarco, voto 8: Il laterale sinistro dell’Inter è cresciuto assieme alla squadra negli ultimi anni e ora è considerato uno dei migliori quinti di sinistra d’Europa. Regista esterno, assistman, autore di gol spettacolari (vedasi rete contro il Frosinone a San Siro). Il piede mancino e le corse sulla fascia di Dimarco sono state un puzzle importantissimo nella macchina nerazzurra di questa stagione, con il giocatore che ha regalato 5 gol e 6 assist in campionato.

Matteo Darmian, voto 8: il jolly che ogni allenatore vorrebbe. Dopo una passata stagione in cui si è riadattato come terzo centrale di destra, questa annata supponeva per lui un minore utilizzo. Invece Darmian si è di fatto preso la fascia destra, spesso venendo preferito ad un discontinuo Dumfries. Un giocatore estremamente concreto e che non ha quasi mai deluso per sacrificio e professionalità e che ha saputo mettere a referto 2 gol e 2 assist in stagione.

Denzel Dumfries, voto 6: Stagione abbastanza altalenante per l’esterno destro olandese, che tra bizze di rinnovo e qualche stop per infortunio di troppo non ha dato il meglio di sé, facendo vedere solo in parte le sue potenzialità soprattutto fisiche e venendo spesso preferito con Darmian. Per lui 3 gol e 5 assist.

Carlos Augusto, voto 7: l’acquisto operaio dell’estate ma chi si è rivelato una bella presa per l’Inter. Arrivato dal Monza e con l’obiettivo di far rifiatare Dimarco, il brasiliano si è imposto più che bene dando ai nerazzurri un’alternativa più che valida in termini di corsa e duttilità tattica (giocando anche da centrale) nel corso della stagione e non sfigurando quasi mai.

Yann Bisseck, voto 6,5: Il giovane classe 2000 tedesco è stata forse la sorpresa inaspettata del mercato dell’Inter. Arrivato con la nomea dello sconosciuto dai danesi dell’Aarhus, Bisseck non ha subito l’adattamento alla Serie A e soprattutto nel mese di dicembre si è fatto trovare pronto e abile per sopperire all’assenza di Pavard per infortunio. Per lui 14 presenze totali e anche 2 gol.

Juan Cuadrado, voto 3: Certe cose non vanno fatte e forse che una bandiera recente della Juventus non abbia avuto nessun ruolo attivo nella conquista dello Scudetto è un sollievo per i tifosi. Qualche sparuto lampo nelle primissime giornate (1 assist a settembre contro la Fiorentina), poi l’infortunio al tendine d’Achille che di fatto ha chiuso la sua stagione in largo anticipo.

Tajon Buchanan, voto s.v.

Stefan de Vrij, voto 6,5: Il classe 1992 olandese è diventato ufficialmente la prima riserva di Acerbi al centro della difesa, ma seppur senza essere protagonista, l’ex Lazio ha offerto il suo apporto quando chiamato in causa in campionato. 22 presenze (di cui 14 da titolare) in cui non ha fatto rimpiangere il centrale italiano offrendo una guida sicura e attenta alla retroguardia nerazzurra.

Hakan Calhanoglu, voto 9: Al centrocampista turco sono state affidate le chiavi della mediana dell’Inter e lui ha risposto con la migliore stagione della sua carriera. Classe, visione e geometrie a governare il centrocampo nerazzurro ma anche un notevole apporto in fase d’interdizione. E la precisione chirurgica dagli 11 metri che ha portato tanti e importanti punti per la cavalcata Scudetto dell’Inter: 9 rigori realizzati su 9 per un bottino totale di 11 gol e 3 assist.

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(Photo by Gabriel Bouys, Gettyimages) calcioinpillole.com

Nicolò Barella, voto 8,5: In questa stagione non si è preso le luci della ribalta ma ha assunto alla perfezione il ruolo di attore non protagonista in nome degli equilibri di squadra. Un leader silenzioso che ha dato dinamismo, strappi e corsa al centrocampo dell’Inter. Il primo a mordere gli avversari e a recuperare palloni e il primo a condurre l’azione offensiva. Pochi picchi forse, ma un’annata di una solidità egregia condita con 2 gol e 6 assist.

Henrikh Mkhitaryan, voto 8: Se la mezzala armena è stato uno dei più utilizzati in rosa (43 presenze stagionali assieme a Barella) e il giocatore di movimento che ha totalizzato più minuti un motivo ci sarà. Il centrocampista totale a cui Inzaghi non ha rinunciato grazie alla sua intelligenza tattica e alla sua qualità tecnica nelle due fasi che hanno contribuito all’orchestra di mediana nerazzurra. 2 gol e 9 assist per lui.

Davide Frattesi, voto 7,5: Arrivato dal Sassuolo in prestito con obbligo di riscatto per 37 milioni di euro, il classe 1997 sembrava il pezzo mancante nel centrocampo dell’Inter per le sue peculiari caratteristiche d’inserimento. Le scelte di Inzaghi lo hanno però relegato a riserva di lusso, un ruolo che Frattesi ha accettato senza polemiche. E facendosi trovare pronto con gol pesantissimi e al fotofinish nella cavalcata Scudetto, come la rete contro il Verona nella sfida del 6 gennaio e quella all’Udinese dell’8 aprile.

Kristjan Asllani, voto 6: Una stagione non facile per il classe 2002 albanese, che ha faticato ad imporsi a causa del suo ruolo di prima riserva di un incredibile e perfetto Calhanoglu. Non poteva cambiare le gerarchie, ma quando Inzaghi ha scelto di dargli fiducia (per turnover o per assenze del turco) l’ex Empoli non ha sfigurato, inserendosi degnamente nel contesto della squadra.

Davy Klaassen, voto 4,5: Il suo ruolo in rosa era quello di sesto centrocampista e nessuno si aspettava troppo, ma nemmeno così poco. Il colpo last minute del mercato poteva dare qualcosa in più a livello di esperienza e tecnico, ma non ha lasciato traccia.

Stefano Sensi, voto s.v.

Marcus Thuram voto 9,5: Non era facile per lui arrivare e prendersi l’eredità lasciata da Dzeko e da Lukaku. L’Inter lo ha prelevato a parametro zero dal Borussia Monchengladbach e Marcus ha ripagato la fiducia dei nerazzurri non facendo rimpiangere e anzi cancellando il ricordo dei suoi predecessori. Forza fisica, senso del gol, classe e un inserimento rapido e quasi sorprendente nel mondo Inter. Un attaccante moderno che alla prima annata italiana ha messo a referto 12 gol e prodotto 7 assist per i compagni, decisivi per l’Inter e per lo Scudetto.

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(Photo by Marco Luzzani, Gettyimages) calcioinpillole.com

Lautaro Martinez, voto 10: Il Mondiale vinto con l’Argentina, ma anche la delusione di Istanbul. Questo aveva regalato la scorsa stagione a Lautaro, che nella nuova annata era chiamato da Capitano a trascinare l’Inter verso lo Scudetto. E Il Toro non ha fallito alla responsabilità, trasformandosi letteralmente in una macchina da gol e perfetto finalizzatore delle manovre nerazzurre. 23 gol in campionato a cinque giornate dalla fine e che gli varranno sicuramente la classifica marcatori e anche lo status ufficiale di attaccante di livello assoluto nel panorama internazionale.

Marko Arnautovic, voto 4: L’unico vero errore pesante di mercato dell’Inter. Pagato 10 milioni a titolo definitivo dal Bologna, il classe 1989 è tornato in nerazzurro dopo 13 anni ma nessuno ne ha sentito la necessità. Una stagione pessima e condita da brutte prestazioni, pochissimi gol (2 in campionato) e troppi infortuni che ne hanno compromesso l’annata. Fortunatamente i nerazzurri hanno saputo farne a meno.

Alexis Sanchez, voto 6: Si merita la sufficienza perché le aspettative della sua seconda avventura all’Inter non erano altissime e perché comunque è arrivato da svincolato. La voglia, la classe e anche l’ego del cileno non sono bastate però per toglierlo dalla casella di riserva in attacco e il suo contributo è stato minore rispetto a quello che avrebbe voluto. Ma per quello che doveva fare il suo può dire di averlo compiuto, dando all’Inter 2 gol e 4 assist in poche presenze totali.

Simone Inzaghi, voto 9: In tre anni di Inter ne ha passate tante dentro e fuori dal campo. Uno Scudetto perso all’ultima giornata nella prima stagione e la soddisfazione ma anche la delusione di una Champions League sfumata per dettagli e sfortuna nella scorsa. Questa è anche la sua rivincita personale e del suo credo calcistico, che nell’Inter 2023/2024 ha trovato il suo perfetto disegno. Inzaghi è stato l’architetto di una squadra che ha girato alla grande e ha bruciato ogni tipo di concorrenza, non affidandosi al talento di immensi campioni ma ad un’organizzazione di gioco e di intenti che hanno spinto l’Inter e il suo Mister verso uno Scudetto assolutamente meritato.