Serie A, Calcagno: “Troppe partite in poco tempo. Urge soluzione”

Calcagno serie a

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A margine del Galà del calcio è intervenuto Umberto Calcagno a parlare di Serie A. Il presidente dell’AIC ha voluto mettere i puntini sulle i e denunciare le troppe partite in programma nell’ultimo e nel prossimo periodo di tempo che precede il Mondiale in Qatar che si giocherà a dicembre. Calcagno ha voluto focalizzare l’attenzione sulla possibilità di trovare una soluzione che dovrebbe stare a cuore anche alle stesse società per evitare infortuni. Queste le parole di Calcagno.

Infortuni Milan
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Serie A, ecco le parole di Calcagno al Gran Galà

Intervenuto al Gran Galà del Calcio il presidente Calcagno ha voluto focalizzare l’attenzione sulle troppe energie che si disperderanno in questo periodo pre Mondiale in Qatar. Queste le parole del presidente dell’AIC: “I giocatori ci tengono molto, essere votati dai compagni di squadre e avere il rispetto degli avversari è qualcosa a cui tengono davvero molto. E’ un po’ la parte fondante di questo premio, i calciatori che premiano i calciatori e le calciatrici che premiano le calciatrici. E’ l’aspetto più bello e la parte predominante di questa festa. I tifosi sono tornati negli stadi e anche noi torneremo a festeggiare. Aver consegnato il premio ai calciatori direttamente nei loro centri sportivi in questi due anni è stato comunque una cosa bella, ma ci è mancato di poter festeggiare tutti quanti assieme“.

Sulle troppe partite: “Noi con FIFPRO avevamo denunciato una situazione di questo tipo prima della pandemia. Arriviamo da quattro campionati disputati tutti di fila e un Mondiale durante la stagione che ha sconvolto tutte le nostre normali abitudini. Credo sia importante tutelare i top player, cercare di preservare la loro salute perché sono la parte migliore del nostro mondo. Per tutto il sistema deve essere la sfida più importante per il futuro, cercare di trovare il giusto mix tra il numero di partite e gli impegni che ci sonoOggi c’è anche una sensibilità nuova e diversa. Nessuno vuole contrastare il fatto che solo i grandi eventi e le grandi manifestazioni possono creare valore aggiunto anche dal punto di vista economico, ma dobbiamo preservare gli aspetti tecnici e sportivi perché sono alla base di tutto il nostro movimento“.