Serie A, Cassano: “Ronaldo-Juve? Un fallimento. Le nostre difese fanno ridere”

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Antonio Cassano non è uno di quelli che si nasconde dietro a una telecamera della Bobo TV. Non ha peli sulla lingua e dice quello che pensa anche a un giornale nazionale come il Corriere dello Sport. Ovviamente, a modo suo. L’intervista rilasciata è un mix tra “ghigno” e “smorfia”, come disse D’Ancona riguardo le poesie di Cecco Angiolieri. Divertenti sì, ma allo stesso tempo molto profonde. Come le parole di Cassano, appunto.

IL CALCIO ITALIANO VS CALCIO EUROPEO

Siamo un calcio scadente, il quarto o il quinto d’Europa. Fino al 2010 i migliori venivano da noi, adesso accogliamo soltanto calciatori mediocri o grandi vecchi, qualcuno spremuto. La Juve è l’unica società che può permettersi ancora qualche giovane interessante. La Juve e un forse anche l’Inter. Faccio un ragionamento elementare: da qualche anno, minimo sette giocatori vanno puntualmente oltre i 20 gol a campionato. Ronaldo il Fenomeno da noi arrivò a 25 nella sua stagione migliore. Una barzelletta, su. Segnano tutti, le difese fanno ridere. E quando andiamo all’estero collezioniamo solo figuracce”.

I GIOVANI

Roberto Baggio ci aveva visto lungo: bisognava investire nei settori giovanili. L’idea gliel’hanno rubata i tedeschi e gli inglesi, che oggi hanno i migliori. Sancho, un 2000, è fortissimo. Haaland pure, e giocava con continuità già nel Salisburgo. Hai visto la partita che ha fatto Musiala, classe 2003, contro la Lazio? Aggiungo Foden e ti raccomando Stevanovic e Diallo, City e United. All’estero i ragazzi li buttano in campo. Noi no, noi pensiamo alla costruzione dal basso”.

FUTURO DI FONSECA

Forza, spiegami perché dovrebbero cambiarlo. A inizio stagione il quarto posto della Roma era considerato un capolavoro, oggi è quarta davanti ad Atalanta, Lazio e Napoli. Qui tutti vogliono cambiare tutti. L’Arsenal per dodici anni non ha vinto un c…. eppure Wenger l’ha tenuto, in particolare negli anni in cui la critica lo massacrava, spesso giustamente”.

LITE CON CAPELLO

Roma mi fa ripensare ai disastri, a quello che ho fatto passare a Capello. Don Fabio, poverino. Ogni volta che lo incrocio mi ripete “che testa di c…. che sei”. Ha ragione, ma gli voglio un bene immenso. A Trigoria mi inseguì per tutto il campo perché avevo abbandonato la partitella 7 contro 7. Quando non avevo più voglia di allenarmi toglievo gli scarpini e rientravo nello spogliatoio. Io scappavo e lui dietro, sembravamo Totò e Peppino. Mi raggiunse all’interno e mi avvisò che se non fossi tornato mi avrebbe preso a pugni in faccia. Mi sembra di sentirlo: “Se non ti ripresenti la partitella non riprende”. Ero suonato come un tamburo”.

RONALDO-JUVE: UN PROGETTO SBAGLIATO

Ronaldo è stato preso per vincere la Champions, ma con lui la Juve ha fatto peggio che in passato e allo scudetto sarebbe arrivata comunque. Un progetto sbagliato. Per 120 anni alla Juve contava solo vincere, vincere è ancora un obbligo, ma prima con Sarri e poi con Andrea la società ha tentato di cambiare pelle. Il bel gioco, oltre ai titoli… Ronaldo con le idee di Andrea non c’entra, lui continuerà a segnare perché può farlo anche da seduto, parte lateralmente, si sposta la palla sul destro e ti spacca la porta. Oppure di testa, unico. Ma Andrea vuole la costruzione, il pressing alto, fa un gioco di posizione, di qualità, tra le linee. Ronaldo risolve, ma partecipa poco. Per me in questi tre anni ha fatto malissimo. A meno che non riesca finalmente a centrare la coppa proprio ora”.

IBRA A SANREMO

Non fare il furbo… Ibra fa benissimo ad andare, io sono un genere alla Ibra. Il 95% dei calciatori avrebbe risposto sì ad Amadeus. È un contratto importante. Ibra è un grande professionista, sa gestirsi. Il discorso cambia se mi chiedi del permesso che gli è stato accordato. Se fosse stato alla Juve sarebbe rimasto a Torino. Ma al Milan sanno quello che fanno, lì c’è Paolo (Maldini, N.d.R.), l’esperienza non gli manca. Se Paolo avesse detto di no a Sanremo e Ibra ci fosse voluto andare ugualmente, secondo te come sarebbe finita?”.