Serie A

Serie A, Ferrieri Caputi: “Esordio da sogno. Ho un obiettivo chiaro”

Intervistata dal Corriere dello Sport, Maria Sole Ferrieri Caputi ha raccontato le proprie emozioni per l’esordio in Serie A nella gara tra Sassuolo e Salernitana, prima donna arbitro della storia del campionato italiano. Di seguito le sue dichiarazioni.

Serie A, le parole di Maria Sole Ferrieri Caputi dopo l’esordio

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

IL GIORNO DOPO – “Come è non lo so, ancora non ho avuto modo di fermarmi, tutto troppo veloce. Vorrei avere un momento per me per vivermi tutto, in serenità”.

GIUDIZIO – “I giudizi li dà il mio designatore, Gianluca Rocchi. Penso che sul rigore forse potevo avere un maggior angolo di visuale, ma il mio spostamento su una ripartenza complessivamente non mi è dispiaciuto. Anche se la posizione giusta, perfetta, non c’è mai”.

ESORDIO – “Bellissimo, me lo avevano detto, non ci ho creduto, almeno fino a quando non sono entrata sul terreno di gioco”.

Serie A, gli obiettivi di Ferrieri Caputi

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

SOGNO – “Una grande competizione a livello femminile, il prossimo anno c’è il Mondiale, è difficile, oppure gli Europei e il Mondiale successivo”..

RINUNCE – “All’Erasmus, anche se tanti sono riusciti a fare entrambe le cose. Io no, un limite mio. Pensavo che per un arbitro, perdere una stagione sportiva potesse voler dire molto. Anche se penso sia un’esperienza molto formativa. Ma non è tutto, perché le rinunce sono continue. E non finiranno qui”.

DONNA IN UN AMBIENTE MASCHILE – “Non mi piace il giudizio continuo, al quale noi donne siamo più esposte, sia che tu sia riservata, sia che tu sia estroversa. Succede nel mondo, non nell’AIA o nel calcio. Se poi tutto questo si porta in un mondo “maschile” come quello del calcio, sento che spesso devo stare attenta alle cose. E sinceramente spero che mi si giudichi come arbitro e non come donna, per una società più evoluta. Giudicate per il proprio lavoro e non per come ci si veste o ci si comporta”.

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Published by
Alberto Petrosilli