Serie A, il 2023 del Napoli

Napoli Campione d'Italia

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Riviviamo insieme il 2023 del Napoli, dalla storica vittoria dello Scudetto alla gestione scellerata post tricolore tra dubbi e delusioni.

L’anno che si appresta a terminare è senza dubbio quello che resterà più nella memoria dei tifosi del Napoli da quando Diego Armando Maradona vestiva la maglia azzurra. Il 2023 del club di Aurelio De Laurentiis ha segnato un primo punto di arrivo della sua gestione da presidente del club partenopeo, il successo senza tempo in Serie A, avvenuto trentatré anni dopo l’ultima volta, è stato il segno inequivocabile di un progetto riuscito e messo in piedi quando nessuno oltre all’imprenditore romano pensava che dopo il fallimento si potesse costruire qualcosa degno di restare impresso nella storia italiana di questo sport. Anche quello che è successo nei mesi successivi al 4 giugno è da raccontare, riviviamo insieme l’anno solare che tra trionfi e delusioni ha contraddistinto l’andamento della società targata 1926 in Italia e in Europa.

Serie A, il 2023 del Napoli tricolore

De Laurentiis, presidente del Napoli
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Già agli inizi del 2023 sembrava chiaro a tutti come il Napoli fosse ormai lanciato verso qualcosa che difficilmente dalle parti del Vesuvio si era visto, almeno non negli ultimi trent’anni. Sì, perché i punti di vantaggio dalla seconda in classifica avevano permesso alla squadra allenata da Luciano Spalletti di affrontare l’Inter con la consapevolezza di trovarsi su un gradino più alto, pur incassando una sconfitta contro una pretendente al titolo. La vittoria dei nerazzurri in quel di San Siro poteva gettare ombre sulla gestione del gruppo da parte dell’allenatore toscano, ma nei mesi successivi a quest’evento i partenopei sono riusciti a consolidare un percorso con basi già ben salde.

Tanti i risultati positivi che il Napoli ha messo in fila tra gennaio e marzo, tanto da creare un vero e proprio vuoto alle spalle che le pretendenti non sono riuscite a colmare. In Serie A non c’è stata storia, come raccontano gli stessi calciatori all’interno del documentario lanciato da DAZN “Un giorno all’improvviso”, che racconta le gesta di un gruppo consapevole di aver scritto una pagina indimenticabile della storia del calcio italiano. Tra le prestazioni più emozionanti spunta quella contro la Roma allo Stadio Maradona, che ha cucito di fatto l’ennesimo pezzo di Scudetto sulle maglie 1926 pur avendo ancora diverse partite da giocare.

Anche in Europa il cammino è stato storico, per quello che il Napoli aveva vissuto nella sua storia quasi centenaria. I quarti di finale raggiunti per la prima volta in Champions League e gli elogi da parte di tutto il calcio del Vecchio Contintente hanno testimoniato il grande lavoro messo su da Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis nell’ultimo biennio, pur non essendo riusciti a superare il turno contro un Milan in stato di grazia nei 180′ in questione. Il campionato però era più importante, c’era da portare a casa una matematica che continuava a ritardare gioie e festeggiamenti ai piedi del Vesuvio ormai da settimane.

Prima la vittoria a Torino contro la Juventus, il gol storico di Raspadori che regala al Napoli la possibilità di essere già Campione d’Italia ottenendo una vittoria punto nella giornata successiva contro la Salernitana, poi il gelo del Maradona al gol del pareggio di Dia che ha bloccato in gola l’urlo delle migliaia di tifosi presenti allo stadio e in città già pronti per liberare un grido lasciato da parte per oltre trent’anni. La data storica è quella del 4 maggio 2023, quando in occasione del match contro l’Udinese i ragazzi di Spalletti hanno definitivamente coronato il sogno di milioni di persone, e scritto nel libro della Serie A il nome dell’allenatore toscano, bollato come eterno secondo fin dall’alba dei tempi.

Serie A, le delusioni del Napoli nel 2023

Mazzarri, allenatore del Napoli
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Quello che viene dopo è quanto più di sbagliato si possa concepire per un club che arriva da un trionfo di questo tipo. Il presidente De Laurentiis si è ritrovato a dover prendere nuovamente una serie di scelte difficili a partire proprio dall’allenatore, ingaggiando così Rudi Garcia al posto di Spalletti per segnare un punto di distacco con il recente passato. La gestione del francese non ha soddisfatto piazza, calciatori e presidente, tanto che il patron azzurro ha scelto ancora una volta di tornare al passato affidandosi all’uomo che aveva dato inizio alla grande crescita del Napoli post Serie B, ovvero Walter Mazzarri. Il tecnico toscano ha il compito di rialzare le sorti del club e della squadra fino a giugno, quando il numero 1 partenopeo potrà cambiare ancora le carte in tavola e riprogettare il futuro da zero.