Si creano discrepanze in Serie A per quanto riguarda la questione dei diritti tv e degli ascolti. La distribuzione della quota (dell’8%) dei ricavi da diritti televisivi per la stagione 2021/22, riscontra un problema con la misurazione degli ascolti televisivi. All’incirca si parla di 90 milioni di euro che le società di A si spartiranno in base ai loro spettatori lungo il corso della stagione.
Come riporta ItaliaOggi, l’Agcom avrebbe deciso di adottare il sistema di misurazione Auditel, e non quello adottato da DAZN con Nielsen, che utilizzava un sistema alternativo. Queste le parole dell’Agcom: “per la stagione sportiva 2021/2022 il dato di ascolto degli eventi diffusi da DAZN cui fare riferimento ai fini del riparto delle risorse di cui all’art. 26 del decreto legislativo n. 9/2008 è il dato rilasciato dalla società Auditel“.
Come detto, l’Agcom ha deciso di tralasciare il sistema di misurazione di DAZN con Nielsen, per adottare quello fornito da Auditel. Ma qual è la differenza tra i due? Il primo misura sia gli ascolti sui dispositivi mobile, sia quelli sulle smart tv, mentre il secondo (Auditel) rileva gli ascolti di Sky, e poi quelli di DAZN sulle smart tv. La differenza è che nella stagione 2020/21, sette partite su dieci andavano a Sky, mentre solo tre a DAZN, ed i dati, essendo misurati da Auditel vedevano la Juventus in testa, seguita da Milan e Inter.
Questa stagione, invece, essendo che DAZN ha i diritti di tutta la Serie A, la classifica è totalmente diversa. La Juventus, infatti, tra le squadre big del campionato, è quella che appare più volte in esclusiva DAZN, e solo una volta in co-esclusiva su Sky. Nonostante il club bianconero sia il più seguito d’Italia, a livello di ascolti si riscontra un calo del bacino d’utenza misurato da Auditel. Milan ed Inter, invece, sono l’esatto opposto, apparendo rispettivamente otto e sette volte in co-esclusiva con DAZN e Sky. In tutto questo anche Bologna ed Udinese vengono favorite, mentre vengono penalizzati Sassuolo, Verona e Spezia.
Per la prossima stagione si lavora su un sistema di misurazione che tanga conto anche dei dispositivi mobile, in modo da fornire un dato maggiormente attendibile.