Serie A, Toni: “Ecco perchè gli attaccanti segnano meno”

Serie A Toni

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Luca Toni ha analizzato il rendimento degli attaccanti in Serie A in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni.

Serie A, le parole di Toni alla Gazzetta

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

CAUSE – “Perché gli arbitri danno meno rigori, poi bisogna aspettare che vadano tutti in forma. Calcio d’agosto? Sì, ma anche calcio conta perché ci sono i punti in palio. Bisogna svegliarsi subito per- ché i punti d’agosto valgono come quelli di settembre”.

PARTENZA ANTICIPATA – “La preparazione conta, bisogna vedere i carichi di lavoro, programmati per esigenza. Servono due o tre gare di assestamento”.

CALENDARIO FITTO – “Non credo che possa sbilanciare troppo. Non è facile capire se il 10 andiamo in forma o il 13 o il 15. Sarebbe troppo facile. Saranno due tornei differenti, tutti cercano di fare questi 3-4 mesi al massimo, poi va visto come ce la fai”.

ROMA – “Considerando che ha tre attaccanti di nome e di fatto, si aspettavano più gol ma non ne ha presi, è stato bravo Mourinho. Ma ora iniziano gli scontri diretti e si vedrà la forza della squadre”.

POCHI GOL ITALIANI – “Con il decreto crescita arrivano molti stranieri in Italia, i club devono far tornare i conti, ma è anche un problema per Mancini che ha sempre meno gente”.

COME FAR CRESCERE UNA PUNTA – “Meno tattica, più lavoro con la palla, più uno contro uno. Non riusciamo più a trovare giocatori che saltano l’uomo. Sanno fare una diagonale ma non sanno superare l’avversario. Lasciarli più liberi e iniziare con la tattica quando sono più grandi. Molti arrivano a un punto in cui noi in Italia non riusciamo più a farli giocare. Di tutti i nostri giovani dicono che non sono mai pronti, devono sempre maturare mentre gli stranieri sono pronti. Non so se è un problema di squadra, però c’è qualcosa che non torna”.