Sky tra crisi degli abbonati e tagli al personale

La pandemia non ha solo portato danni alle casse delle società di calcio di tutto il mondo, ma anche a quelle dei colossi televisivi. Non fa eccezione Sky, il gigante dei servizi di intrattenimento ora in crisi di abbonati. Secondo una stima di Milano Finanza, gli abbonati a Sky in Italia sono circa 4,6 milioni, mentre prima della quarantena erano 5 milioni.

La motivazione principale risiederebbe nella carenza di eventi sportivi durante i mesi di quarantena. La crisi dello sport ha reso Sky non più appetibile per molti dei suoi abbonati e, contestualmente, sono saliti quelli al digitale terrestre: circa 600mila in più negli ultimi mesi.

Un altro motivo di emorragia, economica e di abbonati, è la multa di 7 milioni di euro comminata dall‘Antitrust per pubblicità ingannevole. L’accusa è la mancata chiarezza nella spiegazione dei pacchetti sportivi, secondo il TAR del Lazio. Di qui l’ammenda, ma anche la decisione di molti utenti di non sottoscrivere un contratto o di rescindere quello in vigore.

Per questo Sky ora rischia una riorganizzazione interna per ridurre le uscite. La ristrutturazione prevederebbe pesanti tagli al personale. I vertici di Sky, forse, avevano previsto la crisi di abbonati e ora starebbero varando un piano di riorganizzazione che potrebbe attuarsi già dall’inizio del prossimo anno. Un primo importante nodo è l’organico, che verrebbe ridotto di 350 elementi tra quadri dirigenziali, impiegati, personale amministrativo e giornalisti.

Il colosso televisivo conta più di quattromila unità nel personale, decisamente molti per un tempo di magra come questo. Resta, poi, da monitorare il futuro dei diritti TV per la trasmissione delle partite di Serie A. Questo sarebbe uno scenario che potrebbe mischiare ancora le carte in tavola e costringere Sky a contromisure repentine.

La situazione, insomma, è critica e incerta. Il Covid19 non solo ha cambiato il volto dello sport, ma anche di chi di sport ne parla.