L’Editoriale – Non c’è partita al Picco, il Napoli infligge il tris allo Spezia

Spezia Napoli editoriale

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Un risultato netto quello tra Spezia e Napoli, gli azzurri raccolgono l’ennesimo successo ed allungano ulteriormente, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.

L’Editoriale – Non c’è partita al Picco, il Napoli infligge il tris allo Spezia

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La fame di punti si fa sentire, e spinge gli spezzini e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Lo Spezia dei primi minuti riesce nell’impresa in cui molti hanno fallito durante la stagione: mettere sotto pressione gli azzurri. Ritmi alti e pressing costante rendono la gara piacevole e consentono ai liguri di impattare discretamente con un Napoli che non rinuncia alla costruzione offensiva.

Gli azzurri, però, hanno una identità chiara, a cui è difficile porre argine e rimedio. Il consueto dominio di gioco e campo viene fuori nei minuti e lo spartito torna ad essere di quelli noti ed attesi. Il Napoli dà seguito al suo percorso, ed allo stesso modo si comportano i liguri, tornando in una attendista copertura che li delega ad episodici contropiedi. L’ingresso di Politano nel secondo tempo ritrova la sua utilità proprio in tal senso, al fine di ricercare imprevedibilità e soprattutto spazio proprio in quelle maglie che si stringevano con il prosieguo dei minuti.

Il rigore è un suicidio di cui, date le tendenze che pareva aver assunto il match, lo Spezia poteva sicuramente fare a meno. La gara, infatti, diviene appannaggio totale degli ospiti, che ben sfruttano l’assetto spezzino ed il risultato. Il vantaggio è l’habitat naturale di questo Napoli, che giova tanto degli spazi quanto del fraseggio continuato. La doppietta di Osimhen è, in tal senso, soltanto una logica conseguenza della piega assunta dal match, sempre più valorizzante i pregi di una squadra totalizzante. Lo Spezia sparisce da un campo a cui non ha più nulla da chiedere, anche se la dissolvenza della compagine di Gotti si sviluppa molto prima, e con responsabile partecipazione al passivo. Una (non) ordinaria domenica che richiedeva qualcosa di diverso dalle infruttuose consuetudini. Le stesse che, invece, hanno propiziato una debacle netta e incolore.

L’Editoriale – Non c’è partita al Picco, il Napoli infligge il tris allo Spezia

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(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

C’è davvero poco da dire sul Napoli. Gli uomini di Spalletti si disimpegnano egregiamente in una gara i cui pronostici gli sorridevano ampiamente. Per una squadra che ha ribaltato ritrosie e sfiducia rispettare le attese di una partita dall’esito condiviso non deve essere certo operazione impegnativa. Le partite, però, nascondono sempre insidie. La grandezza di un gruppo risiede proprio nella sua capacità di persistere, quand’anche il vantaggio consentisse rilassatezze episodiche. ‘Rullo compressore’ ci pare la definizione più adeguata per una squadra che non intende fermarsi.

Uno Spezia che, purtroppo, non si discosta molto dalle consuetudini di una stagione poco entusiasmante. Attesa e copertura (totale) che segnalano una rinuncia a priori di ogni velleità di gioco. Adeguarsi al livello di Hellas, Samp e Cremonese non sarà una soluzione affidabile. Ritrovare gioco ed alternative tattiche, invece, sarà necessario. D’altronde, Luca Gotti non è allenatore tradizionalmente noto per estro e costruzione offensiva. La compattezza e l’organizzazione sono i tratti distintivi di un tecnico che per questo – e giustamente – si fregia di una discreta affidabilità. La classifica, però, langue, e richiama alla necessità di un cambiamento. Il primo quarto di questa gara ha svelato un volto nuovo della squadra, e del suo tecnico. Un volto godibile ma anche efficace, seppure non fosse certo questa la gara da cui trarre benefici. Che possa essere questa la strada dello Spezia? Guardare oltre, sempre.