Stadi, norme anti-Covid e ‘nodo seggiolini’: solo Allianz al 50%

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La speranza per tutti i proprietari dei club di Serie A, vista la crisi economica derivata dalla pandemia di coronavirus, era quella di riaprire gli Stadi al 100% tramite l’obbligo di green pass per l’accesso. Le decisioni sono però ancora in divenire e a poco meno di un mese dal calcio d’inizio della stagione 2021/22, c’è un nuovo ‘caso’ che riguarda i seggiolini e la distanza l’uno dall’altro all’interno degli impianti sportivi.

Secondo quanto riportato da Tuttosport, infatti, dopo il DPCM emanato, la capienza per quasi tutti gli impianti di Serie A, sarà di poco superiore al 30%: il decreto, invero, prevede “il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro“. La problematica, però, sorge dal fatto che la maggior parte degli stadi italiani, i seggiolini sono molto ravvicinati tra di loro, quindi, per mantenere i tifosi ad un metro l’uno dall’altro, bisognerebbe lasciare due posti liberi invece che uno soltanto.

Tutto ciò porterebbe ad una occupazione effettiva soltanto del 33% per gli stadi anche più grandi, come San Siro a Milano, lo Stadio Olimpico di Roma, l’Artemio Franchi di Firenze oppure il Maradona di Napoli. Tra le big, soltanto l’Allianz Stadium della Juventus potrà garantire il 50% della capienza, in quanto le sedute sono molto più distanziate rispetto a quelle degli altri impianti sportivi. Secondo il quotidiano sportivo, il Presidente della FIGC Gravina e quello della Serie A, Dal Pino, hanno iniziato a lavorare affinché venga rivista la norma del metro di distanza e quindi venga garantito, effettivamente, l’accesso al 50% del pubblico tramite il green pass.