Suarez, irregolare l’esame di italiano per la cittadinanza

Clamoroso colpo di scena nella già intricata vicenda Suarez. L’esame sostenuto all’Università per stranieri di Perugia per ottenere il passaporto italiano sarebbe infatti irregolare, in quanto frutto di una truffa. Questo ciò che emerge oggi da un’inchiesta della Guardia di Finanza, che ha riscontrato come la prova fosse stata preventivamente concordata, sia nei contenuti che nei punteggi, assegnati prima dell’effettivo svolgimento. Le Fiamme Gialle stanno procedendo in queste ore all’acquisizione di documenti negli uffici dell’Università e alla notifica di avvisi di garanzia.

Le indagini

Una nota emessa dalla Procura della Repubblica di Perugia contribuisce a chiarire ulteriormente i contorni della vicenda. Nel comunicato si legge infatti che Suarez abbia passato l’esame “nonostante sia stata riscontrata, nel corso delle lezioni a distanza svolte dai docenti dell’Ateneo, una conoscenza elementare della lingua italiana“. Tra i reati contestati dalla Procura ci sono “rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici“.

Le intercettazioni

ADNKronos riporta inoltre una serie di intercettazioni che sembrano confermare l’irregolarità dell’esame di italiano di Luis Suarez. In una di queste, contenute nel decreto di sequestro probatorio, si legge infatti che l’uruguaiano “non dovrebbe, deve, passerà, perché 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1“. In un’altra, poi, che Suarez stesse “un po’ memorizzando le varie parti dell’esame, l’abbiamo instradato bene“. Il decreto riporta inoltre come la sessione straordinaria dell’esame è stata “istituita ad hoc unicamente per consentire il rilascio di una falsa attestazione di conoscenza della lingua italiana a livello B1 al calciatore Luis Suarez“.

Una vicenda tutt’altro che positiva per l’immagine di Suarez, sbarcato a Perugia per superare un esame di fatto concordato, grazie al quale ottenere un passaporto comunitario. E, da cittadino europeo, farsi tesserare dalla sua prossima squadra. Che non sarà la Juventus, ma forse neanche l’Atletico Madrid, date le resistenze del Barcellona e il ritorno di fiamma dei Colchoneros per Edinson Cavani.