Calcio Estero
Superlega, parla Malagò: “Tempi non maturi per una dinamica simile”
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è espresso in merito alla questione Superlega in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Ecco le sue parole, riportate da TMW.
(Photo by Giampiero Sposito/Getty Images)
Superlega, le parole di Malagò al Corriere dello Sport
“Mi chiedo se la Champions non lo sia già, una Superlega – ha sottolineato -. Avete visto il solco che si sta scavando, in termini di introiti, tra le squadre che vi accedono e quelle che restano fuori? Non mi sembrano maturi i tempi per creare un’ulteriore dinamica di upgrade. Non facciamo gli ipocriti, è normale che un azionista ci provi per dare una sistemata a bilanci disastrati. Ma non per questo la Superlega diventa sportivamente accettabile”.
Il numero uno del CONI si è poi soffermato sulle novità che potrebbero essere introdotte nel calcio nel giro di pochi anni:
“Play-off e play-out? Perché no. Certo, non con venti squadre. Il tempo effettivo? Sì con convinzione. Non sopporto di vedere calciatori per terra che simulano fratture multiple, o giocatori sostituiti che escono dal campo al ralenti. Il tempo effettivo promuove la lealtà sportiva”.
(Photo by Marco Rosi/Getty Images)
Il comunicato del tribunale di Madrid
“I tre club erano a conoscenza delle possibili conseguenze, che non hanno impedito l’adozione di impegni di finanziamento, che non possono essere assunti o presunti frustrati da eventuali sanzioni”. Si riapre dunque il processo che potrebbe portare nuove sanzioni contro i tre club: 100 milioni di euro di multa ed esclusione dalle coppe per 1-2 anni, anche sei tre club già annunciato il controricorso.”
Calcio Estero
Dalla Catalogna: Eden Hazard sta pensando al ritiro
32 anni e aria di ritiro per il belga. Dopo aver risolto il contratto con il Real Madrid, Eden Hazard medita l’addio al calcio. Per sei volte tra i candidati alla vittoria del Pallone d’Oro, l’attaccante ha vissuto questi ultimi anni tra alti e bassi: infortuni, poche presenze e tante difficoltà avrebbero convinto il classe ’91 ad appendere le scarpette al chiodo, come riportato dalla stampa catalana.
(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Hazard resta a Madrid, ma non da calciatore
L’attaccante belga, da svincolato, sta pensando di ritirarsi. Dopo la risoluzione del contratto con i Blancos, il giocatore avrebbe valutato l’idea di fermarsi a Madrid con la famiglia, almeno per un altro anno. Tra l’altro uno dei figli, Leo Eden J. Hazard, è entrato nel settore giovanile dei blancos. Un epilogo particolare quello di Eden Hazard, considerato da molti uno dei giovani più promettenti negli anni di Premier League. Soprannominato “Il Frutto Proibito“, inizia a giocare a calcio molto presto. Introdotto fin dall’età di quattro anni, è stato presentato al Royal State Brainois come un giocatore dal talento eccezionale, dove è rimasto per otto stagioni. Nel 2008 la sua prima apparizione in Nazionale e nel 2012 arriva al Chelsea per 32 milioni. Durante il Mondiale di Russia 2018, Eden Hazard mostra il suo grande valore, divenendo capitano e facendo qualificare il Belgio al terzo posto.
Qualche infortunio e una condizione fisica altalenante lo ridimensionano. Nelle ultime stagioni al Real Madrid il giocatore non ha soddisfatto le aspettative e, a soli 32 anni, potrebbe dire addio per sempre al calcio giocato.
La Liga
Aria di addio tra Monchi e il Siviglia: rischio penale
Anche le lunghe storie d’amore possono avere una fine e, talvolta, anche la più dolorosa. Monchi è stato una vita al Siviglia da giocatore e dirigente. Tanti successi, molti giocatori scoperti e grandi incassi per la società. L’unica esperienza altrove, alla Roma, non ha portato i frutti sperati e nel 2019 il dirigente è tornato a casa. Altre due Europa League conquistate e un epilogo che nessuno avrebbe mai immaginato. Tra Monchi e il club andaluso è rottura definitiva.
(Photo by CRISTINA QUICLER/AFP via Getty Images)
Monchi e il Siviglia si separano dopo i successi
Secondo quanto riporta As, il tentativo è quello di trovare un accordo per evitare il peggio. La via più dolorosa, infatti, potrebbe essere il pagamento di una penale visto che Monchi è richiesto da alcune società. Il Siviglia, viceversa, vorrebbe che il dirigente rimanesse fermo per una stagione.
Altro
Benzema all’Al-Ittihad: “Ho scelto l’Arabia per la mia religione”
Karim Benzema ha parlato ai canali ufficiali del suo nuovo club spiegando i motivi che lo hanno condotto a tale scelta. La religione è il fulcro
Un mostro sacro del calcio ha lasciato l’Europa per trasferirsi in Arabia Saudita. Parliamo chiaramente di Karim Benzema, l’attuale Pallone d’Oro trasferitosi di recente dal Real Madrid all’Al-Ittihad. Una scelta impopolare per molti, dato che il calcio che conta è rimasto orfano di uno degli attaccanti più forti di sempre. Ma non sempre nella vita si sceglie il prestigio e la fama.
Benzema spiega la scelta di trasferirsi in Arabia Saudita (Getty Images) – calcioinpillole.com
Il club arabo, per convincere Benzema al trasferimento, gli ha messo sul piatto ben 200 milioni di euro a stagione per tre anni. Cifre folli, ma che indubbiamente indirizzano le scelte di un calciatore. Karim The Dream giocherà dunque nello stesso campionato di Cristiano Ronaldo (Al-Nassr). I due, seppur in squadre differenti, si ritroveranno sullo stesso campo.
Ma se per molti la scelta di Benzema di trasferirsi in Arabia Saudita è stata dettata dai soldi, diversa è la versione del calciatore stesso.
Benzema: “Il nostro posto è in Arabia”
Karim Benzema si è presentato al club e alla tifoseria dell’Al-Ittihad attraverso i canali ufficiali del club. In maniera molto puntigliosa, l’ex Real Madrid ha spiegato che la sua scelta di trasferirsi in Arabia è principalmente dipesa dalla sua religione. “Sono musulmano, e questo è un paese musulmano e voglio vivere qui. È bello essere in un paese musulmano dove percepisco già che la gente mi ama” ha dichiarato l’attaccante ai microfoni dell’Al-Ittihad.
Benzema ha concluso rincarando la dose sull’importanza di trovarsi in un Paese che professa la sua stessa religione: “Voglio parlare fluentemente l’arabo, per me è fondamentale. Inoltre La Mecca è vicina ed è davvero importante per un credente come me. Quando ho comunicato alla mia famiglia la possibilità erano tutti molto felici. Adesso pensiamo che il nostro posto è in Arabia Saudita”.
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