Tardelli: “Dybala-Inter non sarebbe tradimento. Vlahovic problema? Macché”

Tardelli mondiale 82

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Campione del mondo nel 1982 e una carriera scritta con la maglia di Juventus e Inter. Si parla di Marco Tardelli che, quest’oggi, ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport, spaziando dal momento bianconero al futuro di Dybala, passando per la finale di Coppa Italia che vedrà contrapposte Juve e Inter. Ecco gli spunti più interessanti.

Juventus, Dybala e Coppa Italia, il punto di vista di Tardelli

Dybala è in dubbio per la formazione di mercoledì. Opinioni?
Mi sembra il più in forma della Juve. Non è brillante come ai tempi migliori, però sta facendo quello che gli si chiede”.

Insomma, Tardelli lo farebbe giocare là davanti, vicino a Vlahovic. A proposito, Vlahovic non segna da quattro partite. È un problema?
“Ma no, è un momento così, basta aspettare. Rispetto a Firenze, su di lui ci sono aspettative diverse, va così”.

Che cosa dobbiamo guardare per capire come finirà la finale?
“L’atteggiamento dell’Inter. L’Inter deve stare attenta a distribuire le forze, se spende tutto per la Coppa Italia può pagare in campionato. Giocherà con la formazione migliore, poi bisognerà capire come si gestiranno inconsciamente”.

E la Juve?
“Eh, la Juve non sta andando bene”.

Ecco. Quante responsabilità ha Allegri? La Juve non è esattamente spettacolare.
Ma perché, Ancelotti gioca come Guardiola? È questione di giocatori, non di allenatore”.

Morale: Tardelli è più allegriano che mai.
Io sono allegriano, certo. Lo sono sempre stato. Negli anni passati, quando vinceva, tutti a fine stagione stavano zitti e lui diventava bravo. Ora che non corre per lo scudetto, è sempre colpa sua”.

C’è un giocatore che, più degli altri, vorrebbe alla Juve?
“Ma bisogna vedere come Allegri vorrà giocare. Io credo che inizierà il prossimo campionato con un’idea precisa e la Juve andrà in
quella direzione. Nome? I giocatori che piacciono a me non si possono comprare. Se volete un nome, va bene: Alexander-Arnold. Che fenomeno”.

L’ultima domanda mischia etica e calcio, non esattamente argomenti gemelli: se Dybala andasse all’Inter, sarebbe un tradimento?
Il tradimento nel calcio di oggi non c’è, oggi si va nelle squadre che offrono più soldi. Per un italiano, forse il concetto di bandiera può valere. Per uno straniero no, va dove gli offrono l’occasione migliore oppure dove lo manda chi comanda. Sia un un club o
agente o scegliete voi chi”.