Tebas: “Superliga? Mi aspetterei una squadra da Marte…”

Il presidente della Liga Javi Tebas traccia la linea per il calcio spagnolo.

In una lunga intervista al portale Marca, Tebas racconta della gestione dell’emergenza Covid19 nel campionato iberico. “Dietro LaLiga c’è una grande industria con molti posti di lavoro: secondo l’ultimo rapporto, circa 180.000. Difendere quest’industria è una responsabilità sociale. Regole di governance, gestione dei diritti audiovisivi e del marchio spagnolo … Dobbiamo essere un esempio. Le persone devono capire che dietro LaLiga ci sono molte responsabilità. Con la prospettiva attuale, far continuare il campionato è più complicato rispetto a luglio. A quel tempo, la percentuale di persone positive al coronavirus era molto più bassa per strada. Ora è più difficile, abbiamo dovuto cambiare i protocolli“. Anche nel calcio spagnolo, come purtroppo in Serie A, la conta dei positivi è importante. “Tra staff e giocatori abbiamo 260 positivi, di cui 137 calciatori“.

Questione fondamentale nel calcio spagnolo – così come spiegato anche qualche settimana fa dal presidente della Lega Serie A Dal Pino – è quella economica. “Pensiamo sempre a portare a termine la competizione. È stata una lotta contro l’ignoranza dell’ambiente. E’ stato possibile. Se non avessimo finito, le perdite sarebbero state di 800-900 milioni di euro, senza l’entrata dei proventi audio-televisivi“. Ora qual è la situazione? “Il calcio spagnolo avrebbe bisogno di circa 490 milioni di euro per finire la stagione“.

Sulla questione Superliga, il numero 1 del calcio spagnolo ci va giù duro. Mi sembra uno scherzo. Un torneo con i maggiori campionati europei è impossibile. La chiamerei ‘Interplanetary League‘, perché è così incredibile che apparirà una squadra da Marte. È impossibile per i grandi club che si dovrebbero sfidare mettere a rischio ciò che la Liga o la Champions sta dando loro. Dovrebbero trovare un fondo di 12.000 milioni di euro“.

Tebas tocca anche un punto fondamentale, quello dei giocatori più iconici del campionato. E che potrebbe dire addio dall’anno prossimo: Sergio Ramos e Lionel Messi. “Non voglio che succeda, ma lo supereremmo. Cristiano Ronaldo è andato via e non ci siamo accorti nemmeno della Serie A. Neymar è andato al PSG e la Ligue 1 è ancora Ligue 1. Il calcio spagnolo è riuscito a essere al di sopra dei nomi dei giocatori”.