(Photo by David Ramos/Getty Images)

Ha vissuto diversi anni della sua carriera nelle vesti di un meraviglioso Cavalier Servente, pronto a sacrificare i riflettori per il bene della squadra e dei compagni. Il suo stocco argentato ha sempre brillato di luce propria, intriso di una qualità che raramente è possibile ammirare nell’era calcistica moderna. Poi la metamorfosi, che lo ha portato a prendersi completamente la scena, e che ha permesso a tutto il suo immenso repertorio di fuoriuscire, incantando le tv e gli stadi di tutto il mondo. Karim Benzema appare come un immortale monumento di questo sport, dove la vecchiaia non sembra mai arrivare, e che anzi, lo migliora giorno dopo giorno.

Il numero 9 del Real Madrid rispecchia da sempre luniversalità tecnico/tattica associata al ruolo dell’attaccante. La sua capacità di vedere il gioco e gestire la palla lo rendono un perfetto architetto della manovra avanzata. Un solista in grado di mettere in luce l’intera orchestra, ma che quando parte con i suoi assoli diventa una bellissima sinfonia a sè stante. L’anno 2021 di “Karim the Dream” è stato certamente all’altezza del suo spessore: 28 reti in 36 presenze, con la media di un gol ogni 105 minuti. La statistica è arricchita da ben 11 assist, un numero decisamente alto se consideriamo che arrivano da un centravanti.

In termini di trofei, la stagione del Real Madrid è stata decisamente povera. 0 titoli sono davvero un evento inusuale per il club più titolato al mondo, in un’annata dove Benzema ha contribuito con ben 23 reti e 12 assist, spalmati in 34 presenze. Nonostante il momento transitorio dei castigliani, il ruolo del francese è sempre stato imprescindibile, in quanto fulcro assoluto dell’attacco sia nella finalizzazione che nella rifinitura del gioco. Karim è stato, tuttavia, in grado di riprendersi la nazionale francese, vincendo la Nations League da grande protagonista; un successo che lava parzialmente le delusioni raccolte all’Europeo e durante la stagione madridista.