(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Difficile, quasi impossibile spiegare o raccontare il 2021 di Donnarumma. Nella vita di un normale 22enne non potrebbero accadere così tanti avvenimenti importanti, storici in un solo anno, sempre con lui protagonista. Invece per Gianluigi Donnarumma il 2021 è stato questo e tanto altro. L’anno della consacrazione, l’anno in cui un ragazzino prodigio è diventato un uomo e un campione. L’anno in cui è stato indiscutibilmente il miglior portiere al mondo. Confermato dalla vittoria del Trofeo Jasin lo scorso 29 novembre. Riviviamolo, dalla qualificazione in Champions con il Milan, all’Europeo vinto da assoluto protagonista, fino al tanto chiacchierato passaggio al PSG.

Il ritorno in Champions e il mancato rinnovo con il Milan

L’ultima stagione in Serie A di Donnarumma è stata anche la migliore in carriera. Sembra un paradosso parlare di maturità raggiunta per un calciatore così giovane, ma se a quattro giorni dal tuo 22esimo compleanno raggiungi le 200 presenze in A, non sei come gli altri. 37 partite giocate (saltato solo Milan-Roma per Covid il 26/10/12) e ben 14 clean sheet. Tanti i miglioramenti mostrati, dalle uscite alte, uno dei difetti a inizio carriera quando non calcolava bene i tempi, agli 1vs1 sfruttando al meglio il suo fisico imponente, coprendo gran parte della porta rimanendo in ginocchio. Ma in particolare ha fatto la differenze la tecnica con i piedi, ciò che è indispensabile in un portiere moderno, dando sempre una linea di passaggio in più ai suoi difensori, non limitandosi al lancio lungo (prendendosi qualche volta anche troppi rischi). Una stagione da incorniciare quindi, con la fascia da capitano al braccio per tutto il 2021, dopo che Tomori tolse il posto a Romagnoli, e con la qualificazione in Champions attesa da un decennio. Non abbastanza per fargli rinnovare quel benedetto contratto però, che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi rossoneri per mesi. Poi sfociato in rancore verso Gigio, quando si comprese che non avrebbe mai firmato.

L’Europeo vinto da miglior giocatore del torneo

Gli ultimi due trofei vinti dalla Nazionale italiana sono legati indissolubilmente dallo stesso comune denominatore, ovvero le prodezze dei nostri portieri. Nel 2006 i miracoli di Buffon con colpi di reni sovrumani, su Podolski in semifinale e la leggendaria parata su Zidane in finale. Quest’estate le parate di Donnarumma, spettacolari in ogni singola partita, in particolare le due a mano aperta contro l’Austria e il Belgio. Testimonianza anche di un’incredibile forza in delle mani che sono sembrate di metallo per un mese. I decisivi rigori parati, prima su Morata in semifinale e poi i tre contro l’Inghilterra. Arduo comprendere come sia possibile che un portiere possa parare così tanti rigori nelle fasi finali di un Europeo, ma lui ci è riuscito. Una delle prestazioni più dominanti mai mostrate da un portiere. Alla pari nella nostra storia dell’impresa di Toldo contro l’Olanda nel 2000. Come se contro i padroni di casa e con tutto il tifo contro i portieri italiani si esaltassero dagli undici metri. Infine il meritato premio come migliore giocatore di un torneo che lo ha consacrato nell’elite del calcio mondiale.

Il trasferimento al PSG e la difficile convivenza con Navas

Dopo aver rifiutato il rinnovo del Milan ed essere stato ad un passo dalla Juventus, il 14 luglio scorso Donnarumma è diventato il nuovo portiere del PSG. Peccato che ad accoglierlo si sia ritrovato uno spogliatoio diviso, tra chi lo vedeva come un incredibile innesto visto l’Europeo disputato e i sudamericani. Un gruppo unitissimo che non poteva accettare la decisione della società di comprare un altro portiere se in rosa c’era ancora Keylor Navas. Non possiamo sapere se nei piani originali di Leonardo ci fosse la cessione del portiere costaricano, fatto sta che si è venuta a creare una disputa tra i due portieri che non può far bene al gruppo squadra. Pochettino in primis si è ritrovato due patate bollenti nello spogliatoio. Impossibile prendere una decisione corretta con entrambi in rosa, ma quella presa non sta accontentando nessuno dei due. Finora l’alternanza scelta ha creato un clima in campo e in spogliatoio non positivo, con entrambi i portieri che non hanno nascosto ai giornalisti il loro malumore. Nelle ultime settimane, complici alcuni errori di Navas, per i media francesi il momento in cui Donnarumma diventerà il portiere fisso è sempre più vicino. Da italiani e da amanti del calcio lo speriamo, perché vedere un talento così in panchina novanta minuti è un insulto allo sport.