Torino, Juric: “Sono curioso della mia squadra, siamo ancora in costruzione”

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Giornata di vigilia in casa Torino. I granata dopo la bella vittoria in casa del Sassuolo nell’ultimo turno di campionato, domani alle 18.30 riceveranno la visita della Lazio. A meno di ventiquattro ore dal match contro i biancocelesti, ha parlato in conferenza stampa il tecnico dei piemontesi Ivan Juric. Ecco le sue dichiarazioni:

“Domani affrontiamo la Lazio, loro arrivano da un pareggio contro il Cagliari, ma nonostante la mancata vittoria ho visto una squadra che sta bene. Noi invece la sfida ai biancocelesti l’abbiamo preparata come al solito”.

“La mia squadra mi incuriosisce sto conoscendo ancora i ragazzi. Il valore della Lazio è assoluto, noi cercheremo di fare una partita importante. Contro il Sassuolo abbiamo fatto bene, ma non vuol dire che non si possa fare meglio o peggio. E’ stata una partita fatta bene, domani sarà un altro esame”.

“Penso soltanto a domani, è il mio pensiero fisso. In questo momento, il Venezia non conta niente. Poi, dopo la gara di domani, faremo la conta dei disponibili per la prossima partita. E non incidono nemmeno i diffidati: dobbiamo essere capaci di mettere uno o l’altro, magari domattina cambio idea ma le cose vengono fatte sempre uguali. Ci sono tanti giocatori che possono giocare”.

“Per quanto riguarda i giocatori Praet è fuori ma recuperiamo Verdi. Non sappiamo ancora se avremo a disposizione Pjaca, decideremo domani. Sono preoccupato per Belotti, non riesce ancora a correre, non ci sono previsioni sul suo rientro. Infine su Izzo non dovete chiedere a me, ma al medico. Ha preso una botta tre settimane fa ancora non sta bene, ma nessuna polemica”.

“Tra le squadre che ho allenato, il Genoa era più forte come struttura della squadra, difensori ed esperienza: il mio primo anno avevo una squadra molto formata. Era una squadra forte, per questa sono curioso e siamo in progressione. Io dò alla mia squadra 5, con la possibilità di arrivare a 7 o 8 se cresciamo. Io mi auguro di arrivare ad essere una squadra da 7 o da 8”.

“Noi siamo una squadra di cinque, non di più. Mi auguro che tutti insieme alziamo il livello, ma dobbiamo lavorare tanto. Penso che possiamo fare anche molto male, ma non deve succedere. Dipende tutto da noi, partita dopo partita e durante gli allenamenti in settimana. E poi ci sono tanti fattori durante l’anno”.