Verso Milan-Inter: Il confronto delle difese milanesi

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Milan e Inter si affronteranno questa sera nel “Derby della Madonnina”, una partita che promette battaglia e spettacolo, e che va a coronare la crescita dei progetti milanesi, tornati definitivamente al massimo livello in ambito nazionale. Quello fra rossoneri e nerazzurri sarà anche un confronto fra difese, ognuna con le proprie caratteristiche e problematiche, dettate, queste ultime, da diversi fattori.

 

LA DIFESA ROSSONERA

L’assetto difensivo del Milan è consolidato da ormai diversi mesi. I rossoneri hanno trovato in Fikayo Tomori il partner ideale per Simon Kjaer, una coppia che unisce il senso della posizione all’aggressività. I due centrali del diavolo hanno messo in mostra una sinergia di grande livello già dalla passata stagione, ma che si è rafforzata a dismisura a partire da questa stagione.

La crescita di Davide Calabria è a dir poco esponenziale, e il suo “upgrade” si è esteso anche alla fase offensiva, in cui spesso, in passato, risultava timido e impacciato. Theo Hernàndez è divenuto ormai uno dei più forti terzini al mondo, trascinatore non solo del Milan, ma anche della nazionale francese, e con uno status ormai stabilizzato nell’Olimpo dei Top Players.

I problemi rossoneri, dal punto di vista difensivo, risiedono nell’assenza di Maignan. Da quando il portiere francese non difende più i pali del Milan, la squadra di Pioli tende a subire molte più reti, a causa, probabilmente, dei limiti di Tatarusanu nel dare sicurezza ai compagni. Un fattore, questo, che potrebbe alla lunga condizionare le prestazioni della difesa, ma che rappresenta, allo stesso tempo, un esame di maturità per la retroguardia milanista.

 

LA DIFESA NERAZZURRA

La composizione difensiva dei nerazzurri è identica a quella della scorsa stagione, con Skriniar, De Vrij e Bastoni confermati ed inamovibili. Il comando delle operazioni spetta all’olandese, in quanto non solo abilissimo nel posizionamento, ma dotato di una capacità d’organizzazione straordinaria. E’ lui infatti a dirigere i compagni di reparto nella maggior parte dei casi.

Bastoni è invece l’addetto alla prima costruzione, un compito svolto anche lo scorso anno sotto la guida di Antonio Conte. Il giovane azzurro ha mostrato un’intelligenza tattica notevole, ed il lavoro di “protezione” degli esterni e dei restanti centrali gli consentono di focalizzarsi sull’imbastimento delle trame di gioco con tranquillità. Milan Skriniar è invece il marcatore della triade, dotato di grande prepotenza fisica e capacità aeree. Lo slovacco risulta essere anche una potente arma dal punto di vista offensivo, dati i centimetri che porta nelle aree avversarie.

Rispetto all’annata precedente, i nerazzurri si stanno dimostrando meno solidi, un problema dovuto principalmente al nuovo modo di giocare. Con Inzaghi la squadra ha un baricentro più alto, e i difensori sono quindi portati a giocare più lontani dalla propria area. Le caratteristiche dei 3 centrali non consentono di fronteggiare al meglio i contropiedi rapidi, dato che nessuno dei tre è portato, per caratteristica, a correre all’indietro. Nel corso di questo inizio di stagione si sono evidenziati anche cali di concentrazione, che non riguardano solo la difesa, ma tutta la squadra.