Vialli in TV, un nuovo modo di raccontare il calcio

Vialli TV

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In queste tristi ore si ripercorre la straordinaria carriera di Gianluca Vialli tra il campo e un modo straordinario di vivere il periodo complicato della malattia. Un uomo che ha saputo insegnare a tanti, ha fatto gioire molti, rispettato da tutti. Gianluca Vialli, però, è stato anche un abile uomo TV. L’inizio nel 1989 quando giocava alla Sampdoria ed era opinionista ad Italia 1, la strada definitiva dal 2002 con Sky Sport. Ha saputo raccontare il calcio sia dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche andando oltre, come un giornalista d’inchiesta. Le interviste ai campioni dello sport e non con un altro gigante come Paolo Rossi, l’analisi sulla crisi del calcio italiano dopo i Mondiali del 2014.

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Da Italia 1 a Sky Sport, il Gianluca Vialli in TV

Nella stagione 1989-1990 Vialli diventò opinionista in Settimana Gol, programma calcistico di Italia 1. Fu l’anno precedente al trionfo blucerchiato del 1991. Una breve esperienza che, però, dimostrò che l’attaccante di Cremona in TV poteva starci e bene. Fu proprio al termine della carriera da calciatore ed allenatore che Vialli scelse la televisione come nuova professione. Divenne consulente di Sky Sport nel 2003 che si approcciava a diventare la più importante rete televisiva sul calcio a pagamento. Prima testimonial, poi commentatore per 15 anni fino al 2018 di campionati e dei più importanti tornei internazionali. Tuttavia, non si limitò a quello. Nel 2007 condusse insieme a Paolo Rossi Attenti a quei due. Un programma in cui i due campioni parlavano di calcio intervistando esponenti importanti del calcio e non e analizzando la Champions League.

Un passo in avanti fu Codice Rosso, una serie per approfondire i problemi del calcio italiano dopo l’eliminazione ai Mondiali del 2014 e per proporre soluzioni. Nel 2016, poi, Squadre da incubo insieme a Lorenzo Amoruso. I due ex calciatori in giro per l’Italia a cercare di risollevare club dilettantistici con grandi problemi. Gianluca Vialli raccontò il calcio in modo puntiglioso, con grande preparazione e con il classico stile che lo rappresentava sia esteticamente sia, e soprattutto, umanamente.