Women’s Champions League, dalla UEFA 24 milioni di euro

La Women's Champions League

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Aspettando di vedere, e di capire, come sarà la prossima Champions League, quella che prenderà il via dal 2024, la UEFA presenta la nuova Women’s Champions League. Che, da quest’estate, poggerà su fondamenta molto più solide ed eque. Merito di un nuovo modello di distribuzione dei dei fondi, cresciuti di 4 volte, e arrivati quindi a 24 milioni di euro complessivi. Un risultato eccezionale, da ascrivere ad un accentramento, voluto dalla UEFA, nella gestione sia delle sponsorizzazioni che dei diritti televisivi. Altri fondi arrivano dalla sovvenzione incrociata dalle competizioni UEFA per club maschili per sostenere il calcio femminile e dagli investimenti voluti dalla stessa UEFA. Che si impegna anche a redistribuire il 23% dei 24 milioni di euro tra i club non partecipanti dei massimi campionati d’Europa.

Come funziona il nuovo format della Women’s Champions League

Di seguito, la nuova Women’s Champions League presentata ieri dalla UEFA.

Le stime iniziali della UEFA suggeriscono che tutti i club che parteciperanno alla prossima edizione della Women’s Champions League beneficeranno dell’aumento dei premi. Per esempio, le squadre che giocheranno nella nuova fase a gironi riceveranno un compenso minimo di 400.000 euro – ovvero almeno cinque volte in più rispetto agli importi versati alle squadre che raggiungono la fase equivalente (gli ottavi di finale) nella competizione di oggi. La squadra vincitrice potrebbe guadagnare fino a 1,4 milioni di euro in premi, a seconda dei risultati ottenuti nel corso della competizione.

I pagamenti di solidarietà distribuiti ai club non partecipanti saranno calcolati in base alle migliori prestazioni dei club che rappresentano i rispettivi campionati nazionali nella Women’s Champions League. Più un club avanza, più alti saranno i pagamenti di solidarietà assegnati ai club che competono nel loro campionato nazionale.

I nuovi regolamenti proteggono e valorizzano le giocatrici

La UEFA ha anche intrapreso misure per adattare i suoi regolamenti a una migliore protezione delle giocatrici professioniste e per promuovere lo sviluppo dei talenti europei.

I regolamenti adesso salvaguarderanno il benessere delle giocatrici che diventano madri. Dall’inizio della prossima stagione, i club partecipanti avranno la flessibilità di modificare le loro liste della squadra in qualsiasi momento durante la stagione per sostituire temporaneamente le giocatrici, sia perché sono incinte, sia perché vanno o tornano dal congedo di maternità.

La crescita di giovani calciatrici di talento è ora centrale nei regolamenti della competizione. L’introduzione di una B-List permetterà ai club di integrare le liste della squadra includendo giovani calciatrici che soddisfano criteri specifici. Inoltre, a partire dalla stagione 2022/23, la UEFA prevede di introdurre la regola del “giocatore cresciuto nel vivaio” per favorire la crescita delle giovani calciatrici europee di talento provenienti dalle giovanili.

Video Assistant Referee (VAR) dai quarti di finale

Per professionalizzare ulteriormente la competizione, il Video Assistant Referee (VAR), in passato utilizzato solo per la finale, sarà usato per tutte le partite della fase a eliminazione diretta.

Più partite competitive, più squadre, più visibilità

Il conto alla rovescia per la rinnovata Women’s Champions League inizierà a maggio, con l’annuncio di nuovi partner commerciali durante la preparazione della finale del 2021 a Göteborg. I nuovi sponsor sono stati attratti da un formato più competitivo – l’aggiunta di percorsi campioni e piazzate per i primi turni di qualificazione, una fase a gironi a 16 squadre seguita da una fase a eliminazione diretta – la partecipazione di più squadre e giocatrici e, soprattutto, la promessa di visibilità globale.

Il 16 maggio, la UEFA svelerà al mondo il nuovo brand e il primo inno ufficiale della competizione che rispecchierà il nuovo e radioso futuro del torneo.