Accadde oggi: Enzo Tortora porta la moviola in tv

Enzo Tortora presenta la moviola

Enzo Tortora presenta la moviola

Gli anni Sessanta, per l’Italia e per il mondo, sono un decennio di enorme creatività ed innovazione. Che porta con sé una rivoluzione culturale e sociale, che non risparmia neanche il calcio. Ormai da anni ospite fisso del piccolo schermo, il 28 febbraio 1965 vive un momento di svolta epocale, di cui forse neanche si rende conto. Alla Domenica Sportiva, il programma più longevo, in onda ancora oggi al termine del posticipo della domenica, Enzo Tortora presenta una grande novità: la moviola. Che il popolare presentatore televisivo presentò così: “una nuova tecnica che ci servirà per ripassare, tra amici, al rallentatore, eventuali episodi spinosi”.

Quella domenica, però, di episodi dubbi, non ce ne furono, e allora si pensò di usare la moviola per far rivedere, al rallentatore, la rete di Rivera del 2-0 del Milan sul Messina. Ci vorranno quasi due anni, vissuti senza grosse polemiche, per assistere al primo vero caso “da moviola”. In un Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, infatti, l’arbitro De Marchi non si rese conto che il pallone scagliato in porta dallo juventino De Paoli aveva attraversato per intero la porta. Al contrario, il 22 ottobre di quello stesso anno, in un derby della Madonnina, l’arbitro assegnò il gol del pareggio di Rivera nonostante la palla non fosse entrata.

Sono solo i primi episodi, ma presto la moviola diventerà parte integrante della narrazione calcistica. Anzi, in Italia come in nessun altro Paese, diventerà l’argomento principale di dibattito. Ben più delle prestazioni tecniche e tattiche, sia per i tifosi che per i giornalisti e, sempre più spesso, per gli allenatori. Gli episodi, e la loro revisione ossessiva, i cartellini rossi troppo severi, i rigori non dati, i fuorigioco millimetrici, saranno pane per molti. Di sicuro, la moviola, negli anni, ha creato i presupposti tecnologici per la Var. Che, però, non ha ancora reso superflua la moviola nei post partita.