Accadde oggi – La maledizione azzurra del 24 giugno

(Photo by GLYN KIRK/AFP via Getty Images)

Il 24 giugno è una data che i tifosi dell’Italia non hanno particolarmente a cuore. Questo giorno è legato a due eliminazioni a dir poco coente della nostra nazionale. La prima è avvenuta il 24 giugno 2010; l’Italia partecipa al mondiale in Sudafrica da Campione del mondo in carica. Il gruppo, almeno sulla carta, è abbordabile: gli azzurri di Marcello Lippi devono affrontare Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Dopo due pareggi deludenti per 1-1 con Paraguay e Nuova Zelanda, l’Italia deve sconfiggere la Slovacchia di Marek Hamsik per avere la certezza della qualificazione. La Nazionale italiana, però, incappa in una sconfitta per 3-2 e lascia anzitempo la rassegna iridata. A nulla sono valse le reti di Di Natale e Quagliarella; la doppietta di Vittek ed il goal di Kopunek danno la vittoria alla Slovacchia nel match di Johannesburg del 24 giugno. L’eliminazione in Sudafrica porta alle dimissioni di Marcello Lippi, Ct mondiale del 2006.

IL VAMPIRO SUAREZ

Nel 2014, in Brasile, l’Italia è chiamata ad una forte reazione dopo la clamorosa eliminazione da campione del mondo in carica nel mondiale in Sudafrica. Forte reazione che non avviene. Il girone, sempre da pronostico, è complicato ma non impossibile: gli azzurri, stavolta allenati da Cesare Prandelli, sono inseriti nel gruppo insieme ad Inghilterra, Costarica ed Uruguay. L’Italia parte bene con la vittoria contro i Leoni inglesi per 2-1 grazie alle reti di Marchisio e Balotelli, ma contro la Costarica arriva una clamorosa sconfitta per 1-0. Nel match di Natal, in programma anche questa volta il 24 giugno, l’Italia trova di fronte l’Uruguay di Luis Suarez. I sudamericani vincono per 1-0 grazie ad un goal di Godin all’81’. Gli azzurri, in inferiorità numerica per l’espulsione di Marchisio al 59′, recriminano per la mancata espulsione di Suarez per l’ormai famigerato morso dato alla spalla di Giorgio Chiellini. Nonostante le forti proteste, l’arbitro non espelle l’attaccante uruguaiano e l’Italia esce sconfitta da Natal. Anche questa volta, l’Italia esce da un mondiale al primo turno. La cocente eliminazione dal mondiale brasiliano porta alle dimissioni di Cesare Prandelli.