Accadde oggi: l’impresa sfiorata in Champions della Fiorentina

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(Photo credit should read JOHN MACDOUGALL/AFP via Getty Images)

Per i tifosi della Fiorentina, il 17 febbraio 2010 è una data difficile da dimenticare, e non perché porti con sé un ricordo felice. In un certo senso, è stato l’apice della presidenza Della Valle, il momento calcisticamente più alto: gli ottavi di Champions League. D’altro canto, è stata anche la delusione più cocente, il sogno infranto da un arbitraggio inadeguato. A Monaco di Baviera, si gioca l’andata degli ottavi di finale, il Bayern di Robben, Ribéry e Klose contro la Fiorentina di Gilardino, Montolivo e Jovetic. Una sfida, sulla carta, impari. E invece, la squadra di Prandelli dimostra di saper tenere testa ai tedeschi, tanto che a pochi minuti dalla fine il risultato è ancora fermo sull’1-1, reti di Robben su rigore e pareggio di Kroldrup.

Un pareggio fuori casa che, nell’ottica del doppio confronto, avrebbe significato se non ipotecare la qualificazione, perlomeno giocarsi le proprie possibilità. All’89’, però, arriva lo squillo di Klose, cecchino soporifero, a cui basta un secondo per mettere la sua firma sulla partita. Solo che la rete arriva in netto fuorigioco, visibile ad occhio nudo, dalla tv come dallo stadio. L’unico a non accorgersene è l’assistente dell’arbitro Ovrebo, Nebben. La bandierina resta giù, e per la Fiorentina più che una beffa suona come una sentenza. I giocatori, in campo, sono increduli, accerchiano l’arbitro stupefatti, ma la decisione non cambia.

La rete è valida, il primo atto se lo aggiudica il Bayern Monaco. Al ritorno, in un Franchi gremito, il 9 marzo 2010 la Fiorentina sfiora il colpaccio. I gol di Vargas e Jovetic portano la Fiorentina sul 2-0, che vuol dire qualificazione ai quarti di finale. La partita si fa elettrica, al 60′ Van Bommel riporta la situazione in equilibrio, 4 minuti dopo è ancora Jovetic a far esplodere il Franchi. Passa appena un minuto e Robben, con un gol dei suoi, sigla il 2-3, che di fatto chiude i giochi, perché la Fiorentina non trova il quarto gol, e i tedeschi tirano un sospiro di sollievo. Ci penserà l’Inter, in finale, a “vendicare” i Viola.