Acerbi commenta l’addio alla Lazio: “Il club doveva proteggermi”

Acerbi Lazio

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 10: Francesco Acerbi of FC Internazionale looks on before the Serie A match between FC Internazionale and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on September 10, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il difensore dell’Inter, Francesco Acerbi, ha commentato il suo addio alla Lazio nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da diverse fonti giornalistiche italiane.

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Inter, Acerbi torna sull’addio alla Lazio: “Con quel gesto si è rotto qualcosa”

Sul futuro e il possibile riscatto
“Sarei molto contento se l’Inter mi riscattasse ma non avrei rimpianti in caso contrario”. Nell’intervista rilasciata oggi, Acerbi torna anche sull’addio tempestoso con la Lazio: “Sarei rimasto a vita, altrimenti non avrei firmato per 5 anni. Ma sono stato comunque io a voler andare via. E a giugno l’ho comunicato a Sarri, che avrebbe voluto tenermi. Ero stato contentissimo per il suo arrivo. Ma non mi sentivo adatto per quello che lui vuole da un difensore centrale”.

Non può essere stata una questione esclusivamente tecnica.
“Io davo il massimo, come tutti. Facevamo fatica e ci fischiavano. Dopo il gol con il Genoa ho messo l’indice davanti alla bocca, facendo il gesto di stare zitti. Non era il caso, così ho chiesto scusa. Non è bastato: in quel momento si è rotto qualcosa”.

Si aspettava una protezione da parte del club?
“Assolutamente. Puoi sbagliare, ma il club deve proteggerti in pubblico. Anche se poi ti massacra in privato”.

 (Photo by Mattia Ozbot/Getty Images)

Sull’0bbiettivo scudetto

Il match con il Napoli e il sogno Scudetto
“Col Napoli è una partita da dentro o fuori. Ci giochiamo tutto a gennaio, perché, a differenza della prima parte di campionato, non ci sarà più tempo per recuperare e non potremo più sbagliare. Il Napoli, finora, ha fatto cose impensabili. Dopo la sosta, però, le cose possono cambiare. E lo dico per esperienza personale, basti pensare alla Lazio pre e post Covid. Fino allo stop eravamo ingiocabili. Poi sappiamo come è andata a finire…”