Ancelotti e Mourinho, quando il “bollito” ha più gusto: le tappe del riscatto in Europa

Ancelotti Real Madrid

(Photo by FRANCK FIFE, Onefootball.com)

L’aveva detto in conferenza stampa, Mourinho: “Speriamo che questi due vecchi vincano ancora”. Era subito dopo il trionfo contro il Leicester: lo Special One fa gli auguri al collega Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo si era appena guadagnato il passaggio in finale di Champions. Il resto è storia: il portoghese torna a vincere in Europa, la Conference League, il tassello che gli mancava per completare il suo albo personale. Mentre l’italiano trionfa ancora in Spagna durante quello che, a Madrid, era stato definito un anno di transizione.

La vittoria non conosce limiti, esattamente come la voglia di essere ancora unici. Ancelotti ha vinto 4 coppe campioni, nessuno come lui. Mourinho ha fatto tornare la gente in strada – a Roma – tra sciarpe e bandiere come non si vedeva da tempo. Un’altra piccola, grande, impresa. Di quelli che erano considerati “bolliti”. Se oggi i titoli sono tutti per loro, prima non era così: sia l’uno che l’altro venivano considerati passati. Non all’altezza del calcio moderno.

Ancelotti e Mourinho, il “bollito” piace ancora: la ricetta della vittoria

Ancelotti
(Photo by Julian Finney/Getty Images)

Entrambi, più forti delle dicerie e i luoghi comuni, hanno dimostrato che la storia del calcio si cambia con i fatti e con il lavoro. Le voci lasciano il tempo che trovano: uno dopo Napoli ed Everton e l’altro dopo la parentesi United si sono messi in gioco ancora, consapevoli del proprio valore. Allora hanno cominciato a capirlo anche gli altri che non si scherza più: il tempo delle battute, delle frecciatine e delle insofferenze è finito. Ancelotti, dopo ogni partita, va ad abbracciare il figlio Davide – perchè le voci, talvolta, colpiscono anche gli affetti più cari – e Mourinho rivolge sempre un pensiero alla moglie.

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Entrambi tornano nel proprio “porto sicuro”: lontano da amarezze e giudizi di comodo. Adesso comodi ci stanno loro, sulle ali del trionfo, dimostrando agli scettici e a chi – per una serie di ragionamenti affrettati – aveva tratto conclusioni in anticipo che il “bollito” va ancora di moda e ad essere sciapi sono solo certi luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano davanti all’ennesima coppa alzata al cielo. Alla faccia di chi non ci credeva, perché – in questo calcio dove si bada alle logiche e non alla sostanza – annientare è più facile che scommettere su un progetto, un obiettivo, una possibilità. Per fortuna esistono le eccezioni.

 

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