Barcellona-PSG, una sfida tra investimenti miliardari

Barcellona PSG

(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Barcellona-PSG si giocherà stasera al Camp Nou per gli ottavi di finale di Champions League. Questa sfida fa ritornare alla mente la grande rimonta blaugrana di tre anni fa e soprattutto le moltissime stelle che hanno giocato fino ad ora nelle due squadre. Il Barcellona è uno dei club più importanti e vincenti degli ultimi due decenni, mentre il PSG è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi dieci anni. Le due società si possono, però, paragonare per un fattore: le cifre degli investimenti.

Cifre più alte, rendimento più basso

Il Barcellona ha vinto una Champions League sei anni fa e nelle ultime dieci stagioni è arrivata quattro volte in semifinale. Dopo la vittoria con Luis Enrique e il canto del cigno dell’epoca Xavi-Iniesta, i blaugrana hanno fatto fatica ad imporsi soprattutto negli ultimi anni. La cessione di Neymar al PSG ha fruttato 222 milioni nelle casse del club, ma sono stati spesi molto male.

Il Barcellona ha investito la cifra esorbitante di 1467 milioni dal 2011, ricavando dalle cessioni 870 milioni. Gli investimenti hanno permesso alla squadra di rinnovarsi dopo un ciclo ricco di vittorie con tanti campioni. Nelle ultime dieci stagioni, compresa l’attuale, infatti, sono arrivate una Champions League, due Coppe del Mondo per Club, due Supercoppe Europee, 5 vittorie in Liga, 5 Coppe del Re e 4 Supercoppe di Spagna. Un percorso glorioso che, però, si è via via concentrato in patria.

Tra gli investimenti fatti ci sono grandi acquisti come quello di Neymar nel 2013, pagato 88 milioni al Santos, o quello di Suarez l’anno successivo per 82 milioni al Liverpool. Tuttavia, in seguito, le grandi spese non hanno portato i risultati previsti. Nel 2015 venne prelevato Arda Turan dall’Atletico Madrid per 34 milioni. L’anno successivo le casse del Valencia ringraziarono perchè il Barcellona spese 67 milioni per Gomes e Alcacer. Il peggio, però, doveva ancora venire e si materializzò nel 2017. La cessione di Neymar per 222 milioni costrinse la dirigenza a cercare un sostituto. Ne vennero individuati due: Coutinho del Liverpool e Dembelé del Dortmund. 285 milioni per il pacchetto completo e risultati sul campo molto pochi.

D’altra parte non fece meglio Malcom, acquistato per 41 milioni nel 2018 e ceduto un anno dopo alla stessa cifra. Oggi, invece, c’è ancora Griezmann che, nonostante i 120 milioni spesi, non sta rendendo come all’Atletico Madrid. Si può dire che l’ultimo acquisto positivo sia stato nel 2014 con Suarez e Ter Stegen, portato a casa per 12 milioni.

Il sogno europeo mai raggiunto

Il PSG doveva creare quasi da zero una squadra competitiva in Europa ed era normale che gli investimenti diventassero subito molto importanti. I risultati in Europa, però, sono stati scadenti eccetto nell’ultima stagione. Al-Khelaifi ha speso negli ultimi dieci anni 1215 milioni, ricavando dalle cessioni 449 milioni. Tutto questo è servito per vincere 7 Ligue 1, 6 Coupe de la Ligue, 5 Coupe de France e 7 Supercoppe di Francia. Un dominio assoluto in patria, un fallimento in Europa dove solo l’anno scorso il PSG ha superato i quarti di finale.

Gli acquisti più importanti sono stati sicuramente quello di Neymar nel 2017 per 222 milioni e quello di Mbappe per 145 l’anno successivo. Ma la programmazione parigina ha portato subito grandi investimenti. Nel 2012, infatti, vennero spesi 175 milioni per portarsi a casa Thiago Silva, Pastore, Lucas Moura, Lavezzi e Ibrahimovic. L’anno dopo arrivarono anche Cavani per 64 milioni e Marquinhos per 31. Ma non sempre gli acquisti sono stati azzeccati. È il caso di David Luiz nel 2014, pagato 49 milioni e ceduto due anni dopo per 35, e poi nel 2015 Draxler, arrivato per 36 milioni, e Krychowiak, pagato 27.

Le cessioni in questi anni sono state poche, ma in parte hanno aiutato a rientrare di qualche investimento. La partenza di Matuidi, venduto alla Juventus, fruttò 20 milioni nel 2017, mentre per Lucas e David Luiz il PSG ricavò meno di quanto speso.