Bologna, Di Vaio: “L’esonero di Mihajlovic? Vi spiego il perchè”

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(Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Il direttore sportivo del Bologna, Marco Di Vaio, ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere dello Sport, in cui ha parlato del momento della squadra e della situazione societaria, soffermandosi in particolar modo sull’esonero di Sinisa Mihajlovic. Ecco le sue dichiarazioni, estratte dalle pagine del suddetto quotidiano.

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Bologna, Di Vaio spiega i motivi dell’esonero di Mihajlovic

Sull’addio di Sinisa
“L’esonero di Mihajlovic era inevitabile, perché via via che passavano le partite più le nostre preoccupazioni crescevano. Ci siamo dati tanto noi e Sinisa, ma quello era un atto da fare per il bene del club e della squadra. Aspettare due partite? Quando hai preso una decisione e non hai più sensazioni positive, perché devi aspettare magari una sconfitta per separarti?”. 

Quando vi siete resi conto che era il momento di cambiare?
Dalle prime partite internazionali, dalla sconfitta di Roma contro la Lazio. Una squadra con maggiori certezze avrebbe fatto risultato. Si sono presentate situazioni molto scottanti, e devo dire che la presenza a Bologna del presidente ha facilitato il nostro lavoro”.

(Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

 Arnautovic e il mercato

Arnautovic alla Juve?
«Abbiamo fatto un grande lavoro con Marko, in ogni attimo gli abbiamo evidenziato la nostra stima. La Juve non ce lo ha mai chiesto direttamente, ma il Manchester United sì, eccome».  
 
Per fortuna i tifosi hanno fatto sapere di non gradire il suo arrivo.  
«No, no, il Manchester non si è ritirato per colpa di quei tifosi, ma solo perché Arnautovic ha capito di essere al centro del nostro progetto oggi e nei prossimi anni. Marko si è comportato da campione vero, essendosi reso conto di quello che rappresenta per il Bologna e per Bologna».  
 
Cosa rappresenta per il Bologna?  
«Un punto di riferimento in campo e fuori. Mi ha sorpreso per il suo coinvolgimento, per come sta aiutando anche i calciatori più giovani. Marko è molto inglese, dà sempre tutto. Tra l’altro ha anche cambiato atteggiamento nei confronti del gol».