Bologna, Fabbian: “Europa? Non ci penso, Sinner un esempio per noi giovani”
Il centrocampista del Bologna, Giovanni Fabbian, ha rilasciato un’intervista facendo il punto dell’ottimo momento di stagione che gli emiliani stanno vivendo.
Dopo aver trovato contro il Torino la sua seconda realizzazione personale in appena 5 gare disputate in campionato, Giovanni Fabbian è solo uno dei tanti volti che si stanno mettendo in luce con la maglia del Bologna. Sesti in classifica in piena zona Europa, i ragazzi guidati da Thiago Motta continuano a stupire per il bel calcio espresso in quest’inizio di stagione. Dinamismo e grande qualità sono la summa del gioco dei rossoblù: fattore che sta portando un’intera città a sognare i grandi palcoscenici europei.
In un’intervista rilasciata ai taccuini del Corriere dello Sport, Giovanni Fabbian fa il punto dell’ottimo momento alla prima stagione con il Bologna: “Siamo una grande squadra, un grande gruppo. È questo che fa molto la differenza e non è un caso se siamo in quella posizione di classifica. Europa? Non ci penso. Andiamo avanti partita dopo partita, poi vediamo i risultati. La classifica conta a maggio, non adesso“.
Bologna, Fabbian: “Dopo l’infortunio è arrivato il mio momento”
Giovanni Fabbian, talento scuola Inter in prestito al Bologna, continua l’intervista al quotidiano. Sul tennis, altra passione: “Jannick Sinner è certamente un esempio per noi giovani. Anche Djokovic mi piace sia per come gioca, sia per la mentalità che ha“. Dal convitto con i nerazzurri ai genitori: “È stata un’esperienza bellissima. Mio padre non mi ha mai neanche detto la sua opinione a fine partita. A mio padre non interessa nemmeno se gioco bene o male: sono suo figlio ed è contento così. Pure mia madre è tranquilla: non sono quelle persone che danno fastidio. Sanno che uno deve giocare, divertirsi senza bisogno del genitore che gli dica cosa fare in campo”.
Sull’ultimo problema muscolare, ormai lontano: “Ho avuto un piccolo problema che mi ha condizionato, ma ho provato a stringere i denti e ad allenarmi lo stesso. Poi se uno non è al cento per cento in allenamento non lo può essere anche in partita. Ho accettato quel periodo poi è arrivato il mio momento“.