Calcio e… Musica: Ribery, il più grande spettacolo dopo il Big Bang

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Si vuole sempre cercare di incatenare il genio in una gabbia. Nel calcio di oggi soprattutto: bisogna fare questo movimento, quel passaggio dopo quel taglio, non si può spingere da una parte senza il bilanciamento dall’altra. Regole, meccanismi. Ma il gioco del pallone non è una scienza esatta. Si ha la pretesa di spiegarlo facendo 2+2, perché “stanno uccidendoci il pensiero“. Come direbbe Vecchioni. Ci sono momenti però in cui a tutti appare una visione. Una manifestazione genuina del Genio che fa svegliare dal torpore dei meccanismi e dei ragionamenti da causa-effetto. Guardando Inter-Fiorentina siamo stati travolti da una luce piena, splendidamente anarchica nel suo esprimersi per quello che è: pura, bellissima.

Che poi, l’universo non è mica nato da una rottura di uno schema? Un’esplosione, boom. Incontenibile. Il Big Bang è stato l’inizio di tutto, e pace se non ha rispettato lo status quo. E poi? Qual è il più grande spettacolo dopo il Big Bang? “Altro che il luna park, altro che il cinema. Altro che Internet, altro che l’opera. Altro che il Vaticano, altro che Superman. Altro che chiacchiere“: il più grande spettacolo si chiama Frank Ribery.

Diciamolo: tutti abbiamo pensato che Scarface fosse venuto in Serie A a fare la passerella finale tra cibo, vino (a Firenze non si sbaglia) e ovazioni del pubblico. Ma il Genio di Frank spinge ancora forte: si muove per il campo in base a dove sa che può fare male. Ha la licenza di farlo. Colpisce quando deve colpire. E quando lo fa, è un incanto: contro l’Inter nel primo tempo ha portato a spasso la difesa nerazzurra, ci si è divertito quasi a volerla studiare. E infatti nella ripresa l’ha infilata con filtranti di una precisione scientifica, come se avesse capito tutto prima. Una macchina da cui nascono cose nuove e stordenti senza l’intervento dell’uomo. Metterci mano sarebbe un sacrilegio, provare a spiegarsi come faccia a funzionare è un mistero che è bene lasciare come tale.

“Altro che musica (un pochino su questo ci discostiamo…), altro che il Colosseo. Altro che America, altro che l’exstasi. Altro che nevica, altro che Rolling Stones (anche qua avremmo da ridire…). Altro che il football“. Sì, anche altro che il football: Ribery è qualcosa di più del gioco che pratica. Dopo il Big Bang c’è Frank. E non c’è modo di trovare una spiegazione: rinunciamoci. Siamo niente per riuscirci.