Capello: “Milan, è il momento di vincere. Tonali titolare anche negli anni migliori”

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(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Fabio Capello ha parlato del Milan di Stefano Pioli che non smette più di stupire. L’ex allenatore, ora opinionista di Sky Sport, ha voluto sottolineare il fatto di come la squadra rossonera sia cresciuta tanto da poter pensare di trionfare in questa stagione. Uomini chiave per Capello sicuramente Leao e Theo Hernandez, che sulla fascia sono una spina nel fianco degli avversari.

Milan-Empoli serie a
(Photo by Miguel MEDINA / AFP) (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Capello, le parole sul Milan

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha così parlato del Milan di Pioli.

Sui consigli per vincere: “Di metterci la solita allegri ama anche qualcosa in più. Le partite che mancano sono poche, c’è un gruppo di squadre pronte ad approfittare dell’errore dell’altra e non si può mollare niente. Occorrono massima attenzione e concentrazione, ogni punto può essere quello determinante, può regalare o far perdere lo scudetto. E serve anche assoluta convinzione”.

Su cos’è mancato con le piccole: “È una questione di testa, involontariamente ti rilassi. Giochi, sei padrone della partita, vai in vantaggio e pensi che ormai sia fatta, che gli altri siano scarsi e incapaci di recuperare. Così puoi perdere tempo, affidarti al passaggio comodo, mancare il raddoppio e non chiudere la partita. Invece ci sono giocatori che ti castigano anche nelle squadre più piccole: una volta ti salva il portiere, la seconda magari no. Ripeto, non può più esserci un secondo in cui non presti la massima attenzione”.

Sui giovani: “Li ho visti maturati. Hanno maggiore convinzione, da Maignan a Kalulu, Tonali non ne parliamo… Ora devono dimostrarlo nel gran finale. Intanto sono diventati bravissimi contro le grandi, quando però la testa è
sempre completamente in partita. Tutti gli allenatori con esperienza nei grandi club diranno lo stesso: quando c’è la super sfida devi prepararla tecnicamente e tatticamente ma non stimolare i giocatori, ci pensano da soli. È nelle partite che sulla carta sono già vinte che devi intervenire nelle motivazioni”.

Su Leao: “Continua a essere lui l’uomo in più. Quello che mette in difficoltà l’avversario. La fascia sinistra del Milan è una forza, ce l’hanno in poche in Europa ed è capace di fermare chiunque. Qualità nella velocità, due aspetti che sono fondamentali nel calcio di oggi. E Theo lo trovo cresciuto anche in difesa, lo ritenevo migliorabile ed effettivamente ha fatto progressi. Se poi vuole altri consigli ha a disposizione il miglio maestro possibile, Maldini”.

Su Kalulu: “Punterei molto su di lui. Ha una caratteristica importante come la rapidità, in più lo vedo sempre concentrato, umile. E ha personalità anche quando gioca la palla. Può migliorare, certo, ma lo vedo nella coppia di centrali del futuro con Tomori. Fa bene però la società a cercare anche un rinforzo nel reparto: l’esperienza di Kjaer, quando tornerà, sarà importante ma sul fisico servirà la prova del campo”.

Su Tonali: “Avrebbe avuto spazio anche nel grande Milan. Personalità, forza e qualità, è intelligente in campo .È molto forte a livello difensivo, e altrettanto nel dar palla in avanti: vede il gioco, e muove la palla con velocità”.

Sul rinnovo di Ibra: “Scelga lui il suo futuro. Ma lo vedo ancora carico, come sempre, in campo a fare tutto quello che in cui è coinvolto. Che sia Sanremo o la pubblicità. È convincente in tutto. Se resta non è solo per partecipare, ma perché sente di poter dire la sua. E può essere determinante anche in un ruolo che non sia quello del titolare indiscusso”.

Su Giroud: “Feci i complementi agli amici Maldini e Massara quando lo presero: è il giocatore giusto per quel ruolo lì”.

Su Pioli: “Mi è piaciuto molto per come è riuscito a coltivare il suo orto, con serenità e tranquillità anche nei momenti difficili. Aveva tante piantine e le ha fatte crescere al meglio. È stato creduto e seguito dai suoi giocatori: così viene fuori la leadership”.

Milan favorito? “Mancano poche partite e ognuna può essere la gara chiave. Ripeto, è una fase in cui nessuno può permettersi il minimo errore. E anche la Juventus è rientrata: a livello psicologico è anche più fresca. Le pressioni
sono più sulle altre”.

Sul calendario: “Ogni partita ormai fa storia a sé. E poi parlo per esperienza personale: a Roma ho perso uno scudetto a poche giornate dalla fine, pareggiando con il Venezia retrocesso. In questo campionato così combattuto tutto può ancora succedere. E al Milan ribadisco: allegria e attenzione“.