Carlo Mazzone, il volto rassicurante del calcio: perchè vale la pena ricordarlo

Mazzone Come un Padre

Mazzone in "Come un Padre" su Amazon Prime

Solitamente la felicità viene rappresentata con un bambino che calcia un pallone. Retorica il più delle volte, esistono però rare occasioni in cui quella felicità accompagna per tutta la vita. Al punto da farne poi un lavoro che diventa il motivo per cui vale la pena ogni giorno alzarsi dal letto. Questo l’ha capito Carlo Mazzone tanto tempo fa e continua – cosa assai più complicata – a farlo capire agli altri: “Il calcio è semplice” sottolinea spesso e non ha torto. A renderlo complesso sono tutti quegli equilibri, talvolta intrecci, che si mettono in mezzo: lo insegnano i bambini. Vince chi arriva prima a dieci.

Questo, in altre parole, è stato il mantra di Mazzone che ha sempre cercato – quando allenava – di insegnare una filosofia di gioco. Prima ancora degli schemi: il lavoro che ha fatto con i vari Pirlo, Baggio e Guardiola resterà nella storia. Costruzione dal basso, quello di cui si parla tanto oggi, prima non era un’alternativa alle campagne acquisti faraoniche ma l’unico punto di partenza possibile. Mazzone ha svezzato, se così si può dire, gran parte di quella che oggi è la vecchia guardia di professionisti in grado di portare al calcio italiano del valore. Quando, magari, si vinceva meno ma si guadagnava di più.

Carlo Mazzone, ultimo rappresentante del calcio romantico

Non sul piano economico, ma in linea di principi e valori. Due aspetti su cui il calcio – e non solo – si dovrebbe fondare. Il primo allenatore dell’era Franco Sensi, colui che diede una dimensione a Francesco Totti, l’uomo che con una corsa ha incantato l’Italia. Senza essere Pietro Mennea. Mazzone è spirito, capacità e tanta concretezza: gli aneddoti sul suo conto si sprecano. Chi, invece, non spreca tempo è Prime Video che trasmette dal 2 novembre una produzione originale dal titolo “Come un padre” che racconta la storia di Carlo Mazzone attraverso testimonianze esclusive e pezzi di vita.

Carlo Mazzone Amazon
Il tecnico su Amazon con un film documentario

Il prodotto – diretto da Alessio Di Cosimo e scritto da Alessandra Kre e Francesco Trento – è una summa della carriera del tecnico, ma prima ancora è una “cartolina” che non invecchia mai. Una mappa in grado di orientare tantissimi tecnici di oggi, che badano più alla forma che alla sostanza. Guardiola, non proprio il primo venuto, dice di aver imparato da lui. L’atteggiamento – in panchina prima che in campo – è tutto: se chi gioca non è al cospetto di una figura rassicurante, non rende. Le squadre, attualmente, vanno in crisi perché tra allenatore e collettivo non c’è alchimia. Mazzone questo problema non ce l’aveva, quando capitava (perchè anche i migliori si perdono ogni tanto), sapeva come arginarlo. Quella sua schiettezza, accompagnata da una lucidità disarmante, è sempre stato il miglior biglietto da visita.

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L’importanza del celebre allenatore, oggi, è data dall’esigenza – in un calcio troppo veloce che non lascia spazio quasi mai all’approfondimento e snobba sempre più le analisi – di figure in grado di catalizzare i fondamentali. Cambiano i metodi, ma le necessità restano le stesse. Per questo serve capacità di adattamento. Vedere Mazzone al lavoro può essere un incentivo, anzi: sicuramente lo è, per capire come si lavorava il doppio con meno mezzi e occasioni ma forse si comprendeva anche di più. Non serve portare la squadra in ritiro se a mancare è la consapevolezza nei propri mezzi. Mazzone l’ha sempre avuta, il più grande regalo che ha fatto è saperla restituire. Senza spocchia e riverenza, ma con umiltà e sorrisi. Al resto ci pensava il pallone.