Caro Dybala, continua a sognare a occhi aperti: il calcio ne ha bisogno

Dybala Roma presentazione

Roma, Dybala sorpreso dai tifosi (Screenshot Instagram)

Dybala ha detto tutto in poche parole: “Non avevo mai visto nulla di simile”. Non è questione di campanilismo, ma è proprio l’oggettività a parlare. Quando vedi migliaia di persone assiepate in pochi metri quadri, accorse da te con bandiere, sciarpe e striscioni – il 26 di luglio – solo per vederti mezz’ora, ti rendi conto di due cose: o è follia, oppure è amore. Per la Roma è sicuramente la seconda ipotesi, una delle piazze più calde d’Italia (e non per il barometro) ma per via di quel cuore che non smette di battere nemmeno quando dovrebbe stare al mare o al fresco. Invece preferisce l’afa e l’arsura di una giornata qualsiasi che diventa magica solo grazie a un nome.

Paulo Dybala non si aspettava questo: non pensava di trovare un esercito di persone – che ultimamente si usa purtroppo unicamente per fare la guerra – al solo scopo di amare. Così quando 20mila anime (contando solo quelle sotto il Colosseo Quadrato senza vedere le strade limitrofe) hanno intonato Roma, Roma, Roma tra fumogeni e bandiere a Paulo sembrava di essere in un romanzo d’amore. Roba da Promessi Sposi. Da finale epico di un poema: quelle cose che metti su un tema di Maturità quando vuoi lasciare un segno.

Dybala, un “sogno a occhi aperti” chiamato Roma

Roma presentazione Dybala
L’attaccante argentino esalta la tifoseria all’Eur (Screenshot Instagram)

L’ex bianconero un calamaio non lo aveva e nemmeno un foglio, ma ha voluto imprimere una serata indimenticabile con l’unica cosa a portata di mano: uno smartphone, per fare il video di quella scena fantastica. Sensazioni che si provano poche volte nella vita lui le ha provate, per sua fortuna e altrettanto malgrado, in una notte. Quel che è andato in scena a Roma non è stato solo un toccasana per l’attaccante che, come ha scritto sui social, lo ricorderà per sempre ma anche una lezione per tutti gli altri.

Quegli appassionati di calcio che, molto spesso, si sentono sopraffatti da un movimento che non riconoscono più: quando si convincono che, forse, sia tutto finito e trionfi soltanto l’economia, ecco che arriva l’eccezione. Quella che potrebbe confermare la regola, ma prima riesce ancora a farti dire: “Sì, ci credo. Voglio sognare un altro po”.

Leggi anche – Atalanta, tegola Palomino. Giocatore risultato positivo al nandrolone: il comunicato della società

Esattamente come Dybala che si è trovato in un attimo fratello e amico di migliaia di estranei: il calcio, quello vero, romantico, illusorio a volte, è questa cosa qui. Un afflato che non finisce mai trascinato da un coro grande quanto una città. In grado di far sentire importante, anche se non conta niente, chiunque. Pensare – una volta tanto – che le emozioni vincono sempre sulle avversità. Forse ci voleva un argentino per ricordarlo, d’altronde meglio tardi che mai. Presto tornerà a parlare il campo (per tutti), ma non smettiamo di ascoltare il cuore.