Ci sono due Juventus: una con Morata e una senza

Morata, Juventus

(Photo by Jonathan Moscrop/Getty Images )

Juve, batti un colpo. I bianconeri ne battono tre e, dopo settimane difficili, si staccano momentaneamente dalla bagarre per il quarto posto, in attesa dei risultati delle rivali. La serata contro i liguri, per dovere di cronaca, non era iniziata benissimo, complice anche uno Spezia tonico e determinato. Chiedere a Milan, Napoli e Roma. La Juventus si prende i tre punti, sbloccando il match al 62′ grazie ad Alvaro Morata. Uno stallo di un’ora, spezzato dall’ingresso dello spagnolo ex Atletico Madrid. 60 secondi, tanto è bastato al classe 1992 per portare la partita sui binari congeniali ad Andrea Pirlo. Il gol più veloce della Juventus in Serie A, da parte di un subentrato.

Morata dimostra, ancora una volta, la sua assoluta importanza nello scacchiere tattico della Vecchia Signora. Nonostante un recente periodo realizzativo non felicissimo, lo spagnolo è un giocatore che sposta molto dell’azione bianconera sul campo da gioco. Non solo per i gol ma, anche e soprattutto, per l’alternanza armonica dei movimenti da prima e seconda punta. Non sempre può bastare la fantasia e il dinamismo dei brevilinei Chiesa e Kulusevski, specialmente contro squadre coriacee come si è dimostrato lo Spezia in questo campionato. Il gol di Morata è di quelli da vera punta. Bravo a farsi trovare nel punto giusto in area e depositare facilmente il pallone alle spalle di Provedel.

Gol, movimenti ed imprevedibilità per spezzare la dipendenza da CR7, così come il ripetitivo innesco degli esterni che, alla lunga, può diventare di facile lettura per gli avversari. Morata cambia la faccia della Juventus, abbinando velocità e fisicità, concentrando il gioco in più parti del campo e, senz’altro, offrendo più soluzioni ad ogni lettura dell’azione. Un giocatore di cui Pirlo non può fare a meno perché, senza dubbio, il volto della Juventus cambia sensibilmente a seconda della presenza o meno di Alvaro Morata.