Come il Barcellona sta ricostruendo la sua identità

Barcellona Identità

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Barcellona sta finalmente ritrovando la sua identità. La magnifica orchestra catalana, che negli ultimi anni aveva perso spessore e credibilità, sta riprendendo a piccoli passi la lucentezza del recente passato, attraverso la sua arma più potente: la filosofia. Gli anni di Bartomeu, caratterizzati dall’assenza di un progetto vero ed investimenti poco in linea con lo stile del club, sono ormai parte del passato, ed il ritorno di Laporta ha sin da subito ripristinato una serenità che mancava da tempo in Catalunya. Dall’approdo di Xavi il Barcellona è tornato ad essere rispettato e temuto come un drago dormiente sulla via del risveglio, e i risultati, infatti, stanno parlando chiaro.

Barcellona, un’identità riacquisita con i giusti investimenti

Per imprimere, o in questo caso ricostruire, un’identità di gioco, è necessario allineare le idee dell’allenatore ad una rosa che abbia determinate caratteristiche. Xavi è il più puro degli eredi di quel Calcio Totale promulgato da Cruijff e ideato da Rinus Michels, visto che le sue idee sono state coltivate sulle orme del maestro Guardiola. Il calcio di Xavi rappresenta la più moderna e allo stesso tempo tradizionale espressione del “Tiki Taka”: orizzontale ed avvolgente nell’imbastimento della manovra ma fulmineo e verticale nella metà campo avversaria. Il palleggio avviene sempre a uno o due tocchi, e l’ampiezza del campo viene sfruttata con grande forza. Rispetto al passato, il Barcellona di Xavi ha una più feroce tendenza a perforare le difese avversarie con le mezze ali offensive, cercando con maggiore insistenza l’imbucata centrale.

Tutto questo è stato possibile grazie ai giusti investimenti compiuti sul mercato. La prima operazione dall’arrivo di Xavi è stata quella che ha riportato in Spagna Ferran Torres, calciatore che non a caso era stato voluto da Guardiola al Manchester City. Il classe 2000 è ad oggi uno dei più duttili jolly offensivi d’Europa, in grado di giocare in ogni posizione del reparto offensivo senza calare di rendimento. La sua visione di gioco, il suo estro e la sua capacità di attaccare l’area avversaria da ogni lato lo rendono perfetto per l’armonico calcio di Xavi. Dal mercato di gennaio è arrivato anche Adama Traoré, prodotto della cantera del Barça che per lungo tempo ha giocato in Inghilterra, mostrando una crescita straordinaria. L’esterno spagnolo è stato scelto per le sue grandi doti nell’uno contro uno e per la sua arrembante esplosività atletica, un mix che porta a Xavi profondità e superiorità numerica.

Di grande intelligenza anche l’operazione che ha portato Pierre-Emerick Aubameyang in blaugrana. Il gabonese è senza dubbio uno degli esempi più belli e completi dell’attaccante totale, capace come nessun altro di muoversi e spaziare su tutto il fronte offensivo. Spietato sotto porta e intelligente dal punto di vista tattico, l’ex Arsenal rappresenta una potente arma in più per il nuovo corso targato Xavi. Da segnalare anche il ritorno di Dani Alves, volto principalmente a protare esperienza, carisma ed attaccamento nello spogliatoio, una scelta utile a raffinare la consapevolezza del gruppo.

Le certezze ed il futuro

Nonostante il presente stia ricominciando a portare soddisfazioni, è il futuro ad essere ancor più roseo per i catalani. La più grande ricchezza della società blaugrana risiede come sempre nella Masia, lo splendido settore giovanile che in passato ha edificato la gloria del club. Pedri e Gavi sono le più potenti rappresentazioni dello stile e dell’idenità barcelonista, ad oggi già inamovibili nonostante la giovanissima età. Xavi li ha da subito posti al centro del villaggio per ovvi motivi: tecnica sopraffina, visione, intelligenza ed una totalità di calcio che raramente si vedono al giorno d’oggi. Oltre a loro, va sottolineata anche la crescita di Nico Gonzalez e di Araujo, destinati anch’essi a sorreggere i trionfi futuri.

Grazie all’accordo con Spotify, il Barcellona avrà dalla prossima stagione uno sponsor più ricco e potente rispetto al precedente, un marchio che permetterà al club non solo una popolarità maggiore, ma anche una capacità d’investimento superiore. I vertici catalani stanno già lavorando assiduamente per la prossima stagione, in modo da accontentare Xavi il prima possibile. Nel mirino, fra i tanti, c’è Cesar Azpilicueta, capitano del Chelsea e punto cardine della Spagna di Luis Enrique. La sua figura è vista come il perfetto mix di esperienza, capacità difensive e spinta, una completezza che alletta non poco l’allenatore blaugrana. Saul Niguez, Christensen e Dybala sono solo alcuni dei nomi sul taccuino di Laporta, per un Barça che si prepara a conquistare il futuro.