Crollano gli stipendi in Serie A: 72 milioni in meno e bilanci in rosso

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Crollano gli stipendi in Serie A, inficiati negativamente dalla pandemia e della contrazione economica di questo 2020. In totale, rispetto alla passata stagione, i giocatori guadagneranno 72 milioni in meno.

Le “Big” e i bilanci in rosso

Mentre rimane salda al comando di questa classifica la Juventus, con 236 milioni di euro di monte ingaggi, le altre big della massima serie non riescono a tenere il passo. L’Inter sale a 149, seguita dalla Roma a 112. Per i giallorossi pesano gli ingaggi di Fazio e Pastore, esuberi della rosa che non hanno lasciato Trigoria in questo calciomercato estivo. La riduzione c’è stata, ma in minima parte.

Poi Napoli (105) e Milan (90), seguite dalla Lazio (83). Mentre i partenopei hanno ancora un anno del contratto di Milik, prossimo parametro zero, i biancocelesti sono stati costretti a rinnovare diversi ingaggi, accordando stipendi da top player dopo l’ingresso in Champions League. Un innalzamento bilanciato dai pochi colpi sul mercato, ma l’ossatura della squadra di Simone Inzaghi è rimasta intatta.

Nonostante però un equilibrio sostanziale sotto il profilo degli stipendi dei giocatori, le romane e le milanesi chiuderanno il bilancio in rosso, con una perdita complessiva di oltre mezzo miliardo. L’influenza negativa della pandemia sta riducendo drasticamente i ricavi e le possibilità di crescita dei nostri club.

La vera rivelazione è l’undicesimo posto dell’Atalanta, squadra ormai stabilmente nelle posizioni di vertice. I bergamaschi seguono nella classifica Fiorentina, Torino, Cagliari e Bologna; squadre che probabilmente non riusciranno a competere contro la Dea in questa stagione.

Le squadre che risparmiano

Gli ultimi tre posti sono occupati da Hellas Verona (24), Crotone (23) e Spezia (22), mentre l’altra neopromossa, il Benevento, si attesta al sedicesimo posto con 32 milioni. Sicuramente, i campani sono al momento favoriti per un posto nella prossima Serie A, mentre sembrano ancora in ritardo le due genovesi. Il Genoa (41) e la Sampdoria (34) occupano rispettivamente il dodicesimo e il quindicesimo posto della graduatoria. Secondo le previsioni potrebbero rientrare nella lotta per la salvezza anche quest’anno.

Infine ci sono il Sassuolo delle meraviglie, tredicesimo in graduatoria con un monte ingaggi di 35 milioni, il Parma (34) quattordicesimo e l’Udinese (31) diciassettesima. Tre squadre che, indipendentemente dall’inizio di stagione, hanno tutti i mezzi per guadagnarsi un’altra stagione nella massima serie. E, nel caso del Sassuolo, con la guida di De Zerbi non è vietato sognare di lottare per l’Europa.

Crisi economica totale

Comunque, nonostante la contrazione economica dei monte ingaggi, appare chiara la flessione in termini di spesa dei club italiani. E non solo crollano gli stipendi in Serie, ma anche il mercato in entrata e uscita del nostro calcio ha subito una contrazione di oltre 500 milioni.

Urge quindi trovare nuove fonti di introiti e guadagni per i club di Serie A, per tornare competitivi a livello internazionale ed essere protagonisti nelle coppe europee. In tal senso, presto si avranno notizie riguardanti i diritti televisivi del prossimo triennio. E nonostante i facili populismi, va ricordato che stipendi più alti significano giocatori più forti nelle rose delle nostre squadre. Quindi compagini più forti e competitive, quindi un campionato più appassionante.