De Vrij: “Mi piace ‘The Wall’, nessuna paura di dire scudetto”

De Vrij Inter

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

La sua Inter ha chiuso il 2020 con la settima vittoria consecutiva. -1 dal Milan e, da febbraio, il vantaggio di puntare allo scudetto senza le coppe europee. 100esima presenza a Verona e, dopo un avvio difficoltoso, una ritrovata compattezza che ora fa paura alle rivali. Questo e molto altro nell’intervista di Stefan De Vrij, rilasciata per La Gazzetta dello Sport. Il difensore olandese si è raccontato a 360 gradi, dal suo soprannome alle ambizioni dell’Inter, con un pensiero alle rivali, principalmente Milan e Juventus.

Il soprannome ‘The Wall’, già affibbiato a Walter Samuel

“Mi piace come soprannome. Non avevo un soprannome prima in Olanda… Tra l’altro, quando sono arrivato a Milano, nel mio video di presentazione costruivo un muro. Ho avuto la fortuna di parlare con Samuel un paio di volte per qualche evento: è una brava persona e un difensore fortissimo”.

Skriniar-De Vrij-Bastoni, compattezza ritrovata. Cambio modulo o cambio atteggiamento?

“Entrambe le cose. Si vede che in campo siamo diventati compatti come squadra e questo rende più facile tutta la fase difensiva. Facciamo molta meno fatica per difendere e quindi subiamo molto meno. Io aiuto loro, ma anche loro aiutano molto me. Siamo un reparto unito e affiatato: ci troviamo bene anche fuori dal campo e questo aiuta. In questo modulo si difende in una maniera differente, con altri concetti, che ormai abbiamo chiari in testa”.

Che allenatore è Conte

“La bellezza della vita e del calcio è che ognuno è diverso: io ho imparato da tutti i miei tecnici. Conte è un vincente, riversa sulla squadra la sua stessa voglia e cerca di sfruttare tutto il potenziale che ognuno di noi ha dentro. Batte su quello, trasmette passione e mentalità. A me dice che sono troppo buono e che a volte dovrei essere più cattivo: anche grazie a lui su questo aspetto ho fatto dei passi in avanti”. 

100 presenze a Verona. Quale il ricordo più bello e quale il più brutto in nerazzurro?

“La gioia più grande il derby vinto in rimonta, quello del 4-2, in cui ho segnato dopo aver fatto gol anche l’anno prima: un’emozione incredibile. La ferita è la finale di Europa League persa col Siviglia: a volte ci ripenso, ma subito dopo penso anche che non ha senso tornare là con la testa. Ciò che è stato è stato e dalle sconfitte si può solo imparare”.

Nel corso dell’intervista, De Vrij esprime un pensiero sui nuovi acquisti 

“Raramente ho visto un giocatore veloce come Hakimi: è una vera e propria arma, anche per il ruolo. Fa tutta la fascia e con quella rapidità riesce a sfruttare lo spazio davanti. Vidal, invece, ci aiuta tanto con la cattiveria e la forza nei contrasti, anche se fuori dal campo è una bravissima persona. Ha l’esperienza, l’abitudine alla vittoria che ci può aiutare”.

Si può dire scudetto?

“Tutte le parole sono ammesse nel mio vocabolario, anche “scudetto”. Ma come è inutile guardare troppo al passato, è inutile anche guardare troppo in avanti. Ora siamo lassù e lassù vogliamo arrivare alla fine. Come riuscirci? Vincendo ogni partita, a cominciare dalla prossima. Avremmo voluto proseguire in Europa, ma ora cercheremo di fare bene in Coppa e campionato: il fatto di poterci concentrare solo su questo può diventare un vantaggio, ma dipenderà solo e soltanto da noi”.

Inter troppo italiana e poco europea? Cosa ha lasciato l’eliminazione in Champions?

“No. Stavolta è andata male, ma non perché ci manchi qualcosa per giocare la Champions. L’approccio nostro è uguale indipendentemente dalle competizioni. Avremmo voluto proseguire in Europa, ma ora cercheremo di fare bene in Coppa e campionato: il fatto di poterci concentrare solo su questo può diventare un vantaggio, ma dipenderà solo e soltanto da noi. Qualcosa in Europa è evidentemente mancato, in tutto il percorso non è bastato ciò che abbiamo fatto in campo. Abbiamo lasciato qualcosa per strada, per esempio il non aver segnato contro lo Shakhtar. Ma anche in questo caso è inutile tornarci troppo su”.

Un commento sulla Juventus e sul compagno di nazionale De Ligt

“Io e Matthijs passiamo molto tempo insieme, ma non ci concentriamo sulla sfida Inter-Juve, al massimo parliamo di calcio in generale. Loro sono un po’ indietro in questo momento, ma la Juve la conosciamo tutti: si rifarà sotto”.

Milan in testa e Pioli idolo dei rossoneri

“Hanno una buona squadra e tanti giocatori forti: mi sembrano molto uniti. E poi conosco l’allenatore molto bene per aver lavorato con lui due anni: è bravissimo, molto umano, ma anche molto preparato. Sono contento per la sua crescita professionale”.